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Galliani ed i retroscena di Casa Milan: “Sequestrai Gattuso, con Cassano una litigata furiosa”

Adriano Galliani Milan

Adriano Galliani ha svelato i retroscena di quando era dirigente al Milan: dalla litigata con Cassano al “sequestro” di Gattuso

Adriano Galliani è certamente uno dei dirigenti calcistici più famosi ed importanti del panorama italiano e mondiale. Soprannominato il “Condor”, per il suo talento in sede di campagna acquisti, nel corso della lunghissima carriera al Milan ha acquistato decine di talenti.

Adriano Galliani Milan
Adriano Galliani ed il retroscena sul Milan (Ansa Foto) – Tvplay

E la sua tenacia gli ha permesso di chiudere anche operazioni che sembravano impossibili. Eloquente il ricordo dell’operazione legata all’acquisto di Zlatan Ibrahimovic. “Mi misi nel salotto di casa sua e gli spiegai che se non avesse firmato non me ne sarei andato. Restai lì tutto il giorno e la moglie mi osservava come un pazzo” ha ricordato. “Credo che firmerò sennò davvero non se ne va” disse Zlatan alla moglie  ed è così che riuscì a portare in rossonero lo svedese.

Ibra è stato solo l’ultimo grande campione portato al Milan. Impossibile da dimenticare la parentesi Beckham. “Non ho mai visto un calciatore più umile, il contrario delle star – ha sottolineato Galliani al Corriere della Sera – al magazziniere restituiva la tuta piegata perché così gli avevano insegnato al Manchester United“.

Galliani

Al Milan campioni umili, ma anche teste calde come Cassano. “Con lui ebbi una litigata furiosa; chiedeva l’aumento poco dopo aver firmato il contratto. Ora però siamo amici, è simpaticissimo. Diede dell’Obama a Seedord impegnato in uno dei suoi discorsi alati“.

Galliani Milan Gattuso
Galliani, il retroscena curioso su Gattuso (Ansa Foto) – Tvplay

In maglia rossonera è passato – anche se sul finire della carriera – anche Ronaldo il Fenomeno. “Nel vassoio degli spaghetti al pomodoro faceva la scarpettail ricordo culinario dell’attuale dirigente del Monza – ed era preso in giro da Ancelotti. ‘Sai da chi verrai marcato domani’ gli chiedeva il tecnico, ma lui di tutta risposta affermava come l’avversario doveva sapere di dover marcare Ronaldo“.

Tantissime vittorie in rossonero, ma anche brucianti sconfitte come la finale di Champions League persa ad Istanbul contro il Liverpool nonostante il vantaggio di tre gol. “Gattuso mi chiese di essere ceduto perché troppo grande il dolore ogni qualvolta indossava la maglia rossonera. Me lo chiese tre volte, l’ultima si presentò in sede con il padre” ha ricordato Galliani che optò per una decisione drastica.

Con l’avallo del genitore lo rinchiusi nella sala dei trofei, lo sequestrai come nei Promessi Sposi fece Don Rodrigo con Lucia. Restò lì per 5-6 ore, gli feci portare solo dei panini per farlo mangiare; ogni ora entravo per chiedergli se avesse cambiato idea ma ad ogni risposta negativa lo lasciavo lì. Alla fine si arrese. E quando vincemmo ad Atene glielo ricordai; lui mi venne incontro e mi abbracciò con la passionalità di un uomo del Sud“.

Non manca un capitolo dedicato agli errori. “Forse Pirlo non permettere che andasse alla Juve ma non avrebbe poi reso così da noi. Berlusconi, invece, se la prendeva con Braida per aver scelto Dugarry e non Zidane nel suo viaggio a Bordeaux“. E Sarri? Svelato il retroscena del mancato arrivo. “Prendemmo Mihajlovic al suo posto quando lessi che considerava Renzi peggio di Berlusconi“.

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