Inter, proseguono le diatribe sullo sponsor: i nerazzurri devono trovare una soluzione per la prossima stagione. I candidati principali.
Amala, ma non solo. L’Inter ha sempre fatto affidamento sull’amore dei tifosi, ma anche la passione ha un prezzo che molto spesso dipende dal merchandising. Incredibile, ma vero: una finalista di Champions League andrà all’ultimo atto della competizione più prestigiosa senza sponsor sulle maglie. La colpa – neanche a dirlo – è di Digitalbits (partner dei nerazzurri) che ha saltato tutti i pagamenti del 2023. Allora è stato tolto dalle maglie.
Sorte simile alla Roma, ai giallorossi tocca la finale di Europa League, ma sulle maglie ci sarà la scritta SPQR. Evocativa, ma non porta soldi. Lo sponsor, infatti, non è solamente una questione di estetica ma anche e soprattutto un fattore economico con cui l’Inter dovrà fare i conti. La società nerazzurra deve trovare un sostituto di Digitalbits. In pole troviamo Qatar Airways: il colosso di Doha ha già accompagnato la Roma negli anni scorsi.
Inter, dilemma sponsor: cosa manca per il nuovo accordo
Potrebbe fare lo stesso con l’Inter a partire dal prossimo anno. Il punto è la distanza: non c’è ancora accordo sulle cifre da elargire. Distanza che ha fatto indispettire la società: oltre al fattore burocratico, c’è anche la questione maglie. Le nuove divise avrebbero dovuto fare il proprio debutto nelle ultime partite del campionato in corso. Invece, a causa di queste lungaggini, forse vedranno la luce a metà luglio.
Tutti mancati incassi che non agevolano l’Inter e i suoi tifosi sul piano del guadagno ma anche dal punto di vista dello stile. Pazza Inter amala, sì, ma anche pagarla – all’occorrenza – non sarebbe male. Per questo Zhang – ai candidati sponsor – farà affiancare la dicitura “No perditempo”. Chissà se basti per evitare altri spiacevoli incidenti di percorso.
