A tre giorni dalla finalissima di Budapest, Mourinho fa pre-tattica con Dybala: ecco da dove passa la gara con il Siviglia.
La Roma ha ufficialmente staccato la spina in campionato: tre pareggi e quattro sconfitte nelle ultime sette gare disputate, nessuna vittoria. Fra queste, la rocambolesca dipartita di Firenze, in cui la Roma mette la testa avanti per tutta la gara, salvo poi subire due gol nel giro di tre minuti alle battute finali.
Un disegno atto a spiegare quanto i capitolini siano già partiti per l’Ungheria, almeno con la testa.
Quella di mercoledì sera a Budapest sarà la gara più importante di Mourinho da quando ha firmato con la società dei Friedkin: vincere significherebbe portare a casa il secondo trofeo europeo consecutivo, qualificarsi in Champions da testa di serie e andare a disputare la Supercoppa Europea, ma uscire sconfitti certificherebbe, forse, la fine anticipata del ciclo del portoghese.
Pre-tattica Mourinho: Dybala ce la fa?
Dybala rischia di non farcela, eppure non è la prima volta che Mourinho, come fosse un mago, fa sparire calciatori principali, illudendo che non giocheranno la gara fondamentale, per poi schierarli titolarissimi nella notte che conta.
La più classica delle pre-tattiche, affinché il mister avversario prepari la gara senza considerare la presenza di un top, che invece poi magari è presente. Per questo non è affatto certo che il campione del mondo non riesca ad esserci per l’incontro con gli spagnoli. A sentire Mou, sarà proprio così, ma non sarebbe la prima volta che il tecnico ci serva nel piatto una bella bugia bianca.
La più recente è quella del 2017, con lo Special One ad alzare al cielo proprio l’Europa League con il Manchester United: il tecnico dice che per la finale contro l’Ajax Paul Pogba non ci sarà e nelle gare conclusive della Premier League finisce in tribuna infortunato. Poi la notte dell’ultimo atto è titolare e segna pure uno dei due gol vittoria.
Lo fece prima ancora contro la stessa Roma nella finale di Coppa Italia del 2010 che completò il triplete dell’Inter: Wesley Snjeider viene annunciato come indisponibile per la partita dell’Olimpico, ma negli undici titolari alla fine è presente. Stavolta andrà male perché al 5′ si fa male ed esce subito.
Ma è successo anche il contrario: in semifinale di Champions nel 2004, il Chelsea di Josè rischia di fare a meno di Cech; l’estremo difensore ceco si fa male all’andata e l’entità dell’infortunio sembra non potergli permettere di giocare il ritorno. Il tecnico, invece, lo fa allenare sempre con la squadra dei titolari tutta la settimana e i media lo riportano nell’undici iniziale. In realtà il portiere col caschetto non è a disposizione e per il match di ritorno non viene neppure convocato, con Schwarzer titolare.
Pre-tattica o meno, è chiaro come per quanto dato quest’anno, il capitolo finale di stagione della Roma sia appeso alla Joya e molti romanisti incrociano le dita che ancora una volta lo Special One stia giocando con i media, augurandosi però che non finisca a giocare col fuoco.
