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Timothy Weah, storia di un predestinato: cos’ha più di papà George

Le cose più curiose che non sai su Timothy Weah, l’attaccante figlio d’arte dell’ex Pallone d’Oro George, ora ad un passo dalla Juventus. 

Il papà George Weah alla fine si è rivelato profetico. Quando in una recente intervista ha ribadito che al netto della sua militanza nel Milan, la sua squadra italiana preferita è sempre stata la Juventus, aveva poi aggiunto che si sarebbe augurato un futuro in Serie A per suo figlio Timothy. Le presunte indiscrezioni su un interessamento della Vecchia Signora per il 23enne americano erano quindi sembrate figlie delle circostanze, invece qualcosa bolliva davvero in pentola e ora l’accordo tra bianconeri e Lille è dato come in dirittura d’arrivo. Conosciamo meglio il bimbo prodigio del Re Leone.

Timothy Weah. (tvplay)

Timothy Weah è calcisticamente il figlio riuscito meglio a papà George. Con buona pace di George Weah Jr. classe 1987 per il quale probabilmente il peso del nome, sommato a quello del cognome, si è rivelato insostenibile. Timothy invece vive di una leggerezza tutta sua, che ha poco a che vedere con l’approccio europeo. Non a caso è nato e cresciuto a New York City e, nonostante le critiche in Liberia, ha scelto di giocare per la nazionale statunitense.

New York è anche la città in cui a volte capita anche che Timothy Weah lo ritrovi a giocare a calciotto insieme alla squadra di un giornalista di Sports Illustrated che lo spaccia per “un amico che viene a trovarci in estate“.  Le sue passioni però vanno anche oltre il campo da gioco e non si fermano allo sport. Come altri suoi colleghi illustri, tipo Leao ad esempio,  anche Tim Weah produce musica trap, trap-soul per l’esattezza, sotto lo pseudonimo di X-Rated e con Tupac e Notorious B.I.G. come idoli.

Tim Weah e i paragoni con George

Una cosa è certa, Timothy Weah rispetto a George Weah Jr, suo fratello ha una cosa in più. Riesce a non sentire il peso delle aspettative altrui per il cognome che porta e questo concetto in passato l’ha anche espresso con una dichiarazione che mette in luce tutta la sua personalità.

Timothy Weah con la nazionale statunitense. (ansa-tvplay)
Timothy Weah con la nazionale statunitense. (ansa-tvplay)

Il cognome Weah lo uso a mio vantaggio in campo. – ha dichiarato TimothyMolti giocatori sono spaventati perché credono sia forte come lui, per il nome che ho sulle spalle, che però lo vedono solo i tifosi e gli avversari, ma non io. È per questo che non sento la pressione“.

Il giovane Timothy però ha anche qualcosa in più anche di suo padre, aver giocato e segnato al Mondiale. “Mio padre voleva farlo con il suo paese, ma non ha avuto l’opportunità di farlo. Ora sta vivendo attraverso di me. Penso che sia una benedizione. È semplicemente fantastico poter rappresentare la mia famiglia su questo palcoscenico“. disse Tim Weah dopo aver segnato il suo primo gol in Qatar. Inoltre quando avrà compiuto 26 anni avrà la possibilità di giocarlo in casa e da protagonista un altro Mondiale.

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