Mancini e quel parallelo con l’Inter: la stoccata a sorpresa di Moratti. L’ex presidente nerazzurro commenta l’addio del tecnico all’Italia
L’addio di Roberto Mancini alla Nazionale italiana è ancora in grado di suscitare polemiche e discussioni. La drastica e brutale rottura tra il presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e il tecnico marchigiano, che nel frattempo è stato presentato come nuovo commissario tecnico dell’Arabia Saudita, ha lasciato una sensazione di profonda amarezza a molti appassionati di calcio. Anche tra gli addetti ai lavori il dibattito in merito a questa vicenda è andato avanti per giorni e hanno visto Mancini finire sul banco degli imputati. Chi ha avuto modo di conoscere a fondo l’allenatore jesino è l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti che lo volle sulla panchina nerazzurra nell’estate del 2004.
L’ex numero uno interista, nel corso di una lunga intervista rilasciata a Il Fatto Quotidiano, non ha risparmiato commenti sulla vicenda più discussa nell’Italia calcistica in questa lunga e bollente estate. E leggendo le sue parole tra le righe, si può scorgere una critica neanche troppo velata nei confronti di Mancini: “Quando un professionista si ritrova sul piatto un’offerta di quel genere, è naturale che accetti. Forse cominciava ad annoiarsi e magari avrà pensato che con la Nazionale non ci fosse un futuro. Il denaro ha spazzato via gli ultimi dubbi“.
Mancini, l’addio all’Italia fa ancora discutere: la frecciata di Massimo Moratti spiazza i tifosi
Dunque, alla fine si sarebbe trattato di una mera questione di soldi come spesso capita nel mondo del calcio. L’ex patron della Beneamata aggiunge poi un ulteriore dettaglio che rimanda a un episodio accaduto quindici anni fa, quando Mancini lasciò la panchina dell’Inter dopo aver vinto due scudetti consecutivi: “Roberto doveva aspettarsi una reazione forte perché in Italia la Nazionale, soprattutto quando vince, unifica il Paese. Lui è un istintivo, a volte ti spiazza, con me fece una cosa simile nel 2008: si dimise. Mi colse di sorpresa perché non avevo mai pensato di mandarlo via. È pieno di talento e quindi imprevedibile“.
È il solito Mancini, verrebbe da dire leggendo la ricostruzione di Moratti del momento in cui avvenne il divorzio dall’Inter. Questione di denaro ma non solo: la voglia di rimettersi in gioco in un’altra realtà, vivere un’esperienza diversa e costruire nuovi progetti da far crescere e sviluppare. Forse era giusto così, forse il ciclo di Mancini con la Nazionale era realmente giunto al capolinea.
