Il nuovo anno può iniziare con un nuovo terremoto calcistico, la nazionale brasiliana ma anche tutti i club, esclusi da tutte le competizioni.
Il mondo del calcio negli ultimi tempi sta decisamente subendo tanti scossoni di diversa natura. Dalle guerre in atto, che hanno determinato dunque l’esclusione delle squadre russe e della stessa nazionale dalle recenti competizioni, fino ai casi riguardanti i singoli calciatori nel recente caso scommesse, il doping, per non parlare poi degli episodi di denuncia per molestie e violenze che hanno messo nei guai più di un professionista.
Nel frattempo pochi giorni fa si è ricominciato a parlare anche di Superlega, con tutto ciò che ne consegue. Dopo la presa di posizione della Corte Europea infatti le reazioni di distacco e possibili ripercussioni si sono susseguite arrivando a coinvolgere ovviamente anche l’Italia. Il presidente Gravina ha infatti minacciato qualsiasi club che fosse intenzionato a aderire alla nuova competizione che qualora l’avesse fatto non avrebbe più trovato posto in Serie A.
Qualcosa di molto simile, almeno per le conseguenze, è ciò che sta coinvolgendo la nazionale brasiliana e anche tutti i club coinvolti nelle competizioni internazionali, come la Copa Libertadores. La minaccia di esclusione è reale ed è stata confermata da una lettera da parte della FIFA.
Il prossimo Mondiale, in programma nel 2026 in Stati Uniti, Canada e Messico, sarebbe stato con ogni probabilità lo scenario ideale per un ritorno in grande stile della Selecao, dal momento in cui i verdeoro hanno già vinto in passato sia negli Stati Uniti che in Messico. La nazionale che per quella kermesse potrebbe essere guidata da Carlo Ancelotti rischia però di essere la grande esclusa.
Secondo l’agenzia AP, una lettera inviata in queste ore da FIFA e CONMEBOL (la UEFA del Sudamerica) avrebbe ammonito la CBF (la federcalcio brasiliana) che le federazioni nazionali facenti parte della FIFA hanno l’obbligo di curare i propri affari in modo indipendente e senza interferenze esterne. Inoltre se si creassero i presupposti per una sospensione, la CBF, quindi tutte le sue nazionali e i suoi club perderebbero il diritto partecipare a qualsiasi competizione fino a quando la sospensione non verrà revocata dalla FIFA stessa.
Le parti si incontreranno dunque a inizio gennaio per capire come risolvere la situazione ed evitare l’esclusione del Brasile già dalla Copa America in programma nel 2024. Con ogni probabilità il primo passo sarà l’elezione di un nuovo presidente dopo che un tribunale non sportivo aveva rimosso dall’incarico Rodrigues.
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