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Serie A, lotta per il secondo posto: cambia tutto per Milan e Juve

In Serie A rimane aperta la lotta tra Milan e Juve per il secondo posto: le differenze di arrivare dietro all’Inter o terzi in classifica. 

Nonostante la piccola frenata dell’Inter contro il Napoli, che ha interrotto una lunghissima striscia di vittorie, difficilmente si riaprirà una corsa scudetto già chiusa da un pezzo. Al contrario rimane apertissima la lotta al secondo posto tra un Milan in ascesa e una Juve in crisi da settimane ma a soli tre punti di distanza con lo scontro diretto ancora da giocare.

Un “contentino” che, a livello sportivo, non cambierà la sostanza dei fatti ma avrà conseguenze non irrilevanti in base a chi raggiungerà quella posizione rispetto a chiudere terzi in classifica. Ci sono infatti molte differenze, non solo economiche, in vista della prossima stagione per il vincitore di questo duello che si intreccia anche con altre competizioni.

L’unica cosa che non cambia è la qualificazione alla fase a gironi di Champions League, identica per la prima, seconda, terza e quarta della Serie A anche per i sorteggi considerato il nuovo regolamento che premia il ranking UEFA e nemmeno più i campioni delle maggiori leghe europee precedentemente inseriti in automatico in prima fascia.

Milan e Juve, tutte le differenze tra arrivare secondo o terzi

Oggi la Juventus ha come priorità quella di raggiungere la qualificazione in Champions League e quindi chiudere almeno tra le prime quattro in Serie A ma, oltre a inseguire il minimo risultato, c’è differenza nel modo di farlo. Un conto è accontentarsi dell’obiettivo, un altro è provare comunque a fare più punti possibile per provare a chiudere alle spalle dell’Inter.

Milan e Juve, le differenze il secondo e il terzo posto
Stefano Pioli, allenatore del Milan (LaPresse) – TVPlay.it

In questo momento è logico che i bianconeri, reduci da appena 7 punti e una vittoria nelle ultime otto partite, devono cercare innanzitutto di rialzarsi e rimettere qualche punto in cascina cercando di tenere lontano le inseguitrici. Sulla carta però, a nove giornate dalla fine, c’è ancora tempo per effettuare un controsorpasso sul Milan che, nel suo piccolo, significherebbe molto e migliorerebbe il giudizio della stagione.

Come in termini di qualificazione e sorteggio non cambierebbe nulla nemmeno per quanto riguardo i premi UEFA, ovvero sul famoso “market pool”, perché con la riforma della Champions League si baserà sul ranking per paese. Ci saranno però disuguaglianze sugli introiti dei diritti televisivi: della torta generale che viene distribuita, il 12% va nelle casse dei club in base al posizionamento in classifica nell’ultimo campionato, distribuito in maniera differente a seconda della posizione.

Alla prima, ovvero chi vince lo Scudetto, andranno 20 milioni, alla seconda 16,8, alla terza 14,4 e alla quarta 12 milioni e così via fino ai 400mila euro per l’ultima per i 128,7 milioni a disposizione. Oltre a questo fattore, quello più significativo, sarà la partecipazione alla Supercoppa italiana riservata di diritto anche alla seconda in campionato dopo l’introduzione della “Final Four” che comprende la vincitrice dello scudetto, quello della Coppa Italia e la finalista sconfitta.

Dopo la prima edizione dovrebbe essere confermata la stessa formula (la data e il luogo invece sono ancora da decidere) anche per i premi con un minimo di 1,6 milioni per le semifinaliste, poi 5 alla finalista e 8 alla vincente. In totale quindi il secondo posto vale circa 18 milioni e mezzo, ovvero almeno 4 milioni in più rispetto al terzo che non saranno chissà quanti soldi ma soprattutto per i bianconeri ancora alle prese con problemi di bilancio farebbero sicuramente comodo. E’ anche vero che la squadra di Allegri potrebbe qualificarsi alla Supercoppa anche attraverso la Coppa Italia ma prima dovrà battere la Lazio in semifinale.

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