Dopo Leao un altro problema assilla Paulo Fonseca: il portoghese non è purtroppo l’unico elemento della rosa del Milan che sta vivendo un periodo complicato in squadra.
Ciò che il calcio dà, il calcio toglie. L’esaltazione dopo la grande vittoria del Bernabeu sembrava dimostrare che il grosso dei problemi del Milan di questo inizio di stagione era finalmente alle spalle. E invece puntualmente contro il Cagliari in campionato i vecchi grattacapi sono riemersi, portando ancora una volta Fonseca a interrogarsi sul rendimento dei suoi giocatori. E nel mirino delle critiche ormai non c’è più solamente Rafael Leao.
Il portoghese è diventato da tempo uno dei simboli dei problemi e delle potenzialità del Milan, alternando grandi prestazioni ad altre molto meno brillanti. Contro il Cagliari, se non altro, Leao ha timbrato il cartellino due volte, e non gli possono essere attribuite grandi responsabilità sulla mancata vittoria. L’ex Sporting è comunque solo a quota 3 gol stagionali, molto al di sotto delle aspettative.
Ma è tutto il Milan – salvo poche eccezioni, come Pulisic – che non sta rendendo come dovrebbe. Le stelle della squadra sono ovviamente quelle che generano le discussioni maggiori, e oltre al Leao nell’occhio del ciclone c’è anche Theo Hernandez. Il 27enne francese si è affermato negli ultimi anni come uno dei migliori terzini mancini in Serie A e anche in Europa, ma quest’anno il suo rendimento sta lasciando non poco a desiderare.
Theo Hernandez come Leao: nuovo critiche per il capitano del Milan
Nonostante 2 gol e 2 assist nei primi mesi dell’annata 2024/25, Theo Hernandez ha messo a referto soprattutto comportamenti discutibili. A segnalare il problema è oggi il ‘Corriere della Sera’, che elenca tutto ciò che non è andato finora con il terzino della Francia. Dal cooling break di Roma, in cui lui e Leao si tennero a distanza da Fonseca e compagni, fino agli errori commessi contro il Cagliari, il difensore sta davvero deludendo.
A queste situazioni si aggiungono altri episodi, come il rigore “rubato” a Pulisic e sbagliato, o gli insulti all’arbitro e l’espulsione successiva. Un comportamento non da leader, né sul piano tecnico né carismatico. Secondo il ‘Corriere’, a pesare sulla sua situazione c’è il rinnovo di contratto che ancora non è arrivato. Theo vorrebbe restare al Milan, ma vuole un aumento d’ingaggio, per arrivare a guadagnare quanto Leao.