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Viviano: “Vi svelo il retroscena sul mio trasferimento all’Arsenal. Donnarumma tra i migliori”

Emiliano Viviano, ex portiere di Fiorentina e Sampdoria attualmente in forza al Fatih Karagümrük, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it su Twitch Tv Play. 

Il portiere Emiliano Viviano è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it su Twitch Tv Play. Queste le sue parole:

SU DONNARUMMA – “Si fa presto a dare valutazioni, però potenzialmente è il più forte al mondo, sicuramente tra i primi 5: E’ complicato giudicare i portieri”.

SUL MIGLIORE PORTIERE AL MONDO – “Mendy mi piace tanto, ma ha dimostrato in una sola annata, già quest’anno non sta andando bene. Non è giusto dire che Donnarumma è il più forte portiere al mondo perché c’è per esempio Courtois che ha dimostrato continuità.  Donnarumma ha potenziale, ma deve dimostrare nel tempo”

SU CAKIR E BAYINDIR- “Sono bravi tutti e due. Appartengono ad una cultura diversa. Sono istintivi, sono meno preparati sul totale. Hanno meno scuola. A livello di potenzialità son fortissimi. In Italia però si perdona pochissimo”.

SU MAIGNAN – “Fortissimo, completo. In questo momento uno dei migliori. Ma lui è quella cosa li, Donnarumma invece può crescere”

SUI MATCH ANALYST – “Guardano la partita analiticamente mentre tu sei concentrato su altro. Riescono ad essere molto più diretti”.

SULL’ATTACCANTE PIU’ FORTE – “L’attaccante della mia squadra che mi ha messo più in difficoltà? Miccoli. I piccoletti mi hanno sempre dato fastidio per la loro imprevedibilità. Poi lui calciava in qualsiasi modo”.

SU CASSANO – “Cassano parla in tv come se fosse tra amici. Critiche ad Haaland? A lui piacciono giocatori diversi, la tecnica non è il forte di Haaland. Ma anziché dirtelo così ti dice semplicemente “non sa giocare a calcio”. La Samp di Cassano? C’era Pazzini, Palombo…ma Cassano era ingiocabile”

SU ERKIN – “Giocatore di grandissimo talento. Piede della madonna. Difensivamente fa un po’ fatica, è molto offensivo. L’esperienza all’Inter non se la è vissuta a pieno”.

SU DI NATALE – “Se fosse andato alla Juve non avrebbe fatto altrettanto. Non per il valore, ma perché aveva bisogno di essere al centro. Meglio lui o Miccoli? Miccoli. Di Natale più finalizzatore, ma Miccoli faceva tutto”.

SU MAIGNAN E DIDA – “Non si può paragonare uno che ha fatto 20 anni ad alti livelli con uno che si conosce da un anno e mezzo. Nei due/tre anni di massimo livello di Dida era l’espressione massima del portiere che mi piace. Oggi farebbe più fatica. Maignan bravo a leggere lo spazio e ad usare i piedi, come viene richiesto oggi”

SU BAGGIO – “Una cosa incredibile. Poi io sono fiorentino, abbiamo fatto la guerra civile per lui. Lui è innamorato pazzo di Firenze. E’ umilissimo. I primi giorni che sono andato ad allenarmi mi ha chiesto di dove fossi, quando gli ho detto che ero di Firenze gli si sono illuminati gli occhi. Abbiamo passato un quarto d’ora a parlare dei suoi compagni di caccia. Come era in allenamento? I primi due – tre giorni alla settimana si allenava col suo preparatore. Si allenava tantissimo. Quando tirava le punizioni era incredibile. Facevi uno schema e dieci volte su dieci la palla arrivava al millimetro”.

SU MAZZONE – “Mi hanno messo in soggezione solo due persone: lui e Maldini. Maldini è uno dei più forti del calcio italiano. Non puoi che ammirarlo. Mazzone perché aveva un’aurea. Era carismatico. La prima volta che sono andato ad allenarmi avevo un problema all’anca. Non lo avevo detto, lui se ne è accorto perché non mi tuffavo e mi ha cacciato. Poi quando sono andato a Bologna mi ha chiamato per farmi l’in bocca al lupo. E’ un grande”.

SULLA PAZZIA DEL PORTIERI – “Esistono anche portieri pacati, ma la maggior parte sono sopra le righe. Bisogna essere un po’ squilibrati.”

SUGLI ALLENATORI –  “Ho avuto tanti allenatori, da Landucci ad Albertosi, sino a Violini che mi hanno dato la base. Se devo dirne uno dico Violini”.

SULL’ARSENAL –  “Bellissima esperienza, anche se non ho giocato. E’ successo in modo casuale. Io ero reduce dal quarto posto con la Fiorentina ed ero tornato al Palermo, che era retrocesso. Zamparini voleva tenermi, ma io volevo andare. Il mio procuratore stava seguendo una operazione per l’Arsenal. Wenger ha chiesto se avesse un portiere, e lui ha spiegato la mia situazione e ho accettato”.

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