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Coppa Italia, nuovo format al vaglio: tutte le novità

Coppa Italia riforma

Coppa Italia, al vaglio il nuovo format. Le modifiche in fase di studio spiazzano tifosi e appassionati: cosa potrebbe cambiare.

Francesco Ghirelli, Presidente della Lega Pro, scrive alla Lega Serie A e Casini risponde. Quello che può sembrare un semplice rapporto epistolare in realtà anticipa ciò che potrebbe accadere in futuro: un avvenire molto presente se si considerano determinate urgenze. Quello italiano è un calcio in evoluzione. Gli altri Paesi si sono mossi anni fa, la Serie A e il resto delle competizioni nostrane devono adeguarsi a tale rinnovamento: chiaro e semplice il ragionamento di Ghirelli che chiama in causa i piani alti proprio per gettare le basi di una riforma comune.

Coppa Italia riforma
Coppa Italia, possibile riforma (ANSA)

Come modello il Regno Unito, che prima ha fatto i conti con le priorità, passando dalle parole ai fatti. Il bisogno impellente – secondo Ghirelli – è una Coppa Italia nuova sulla base dell’FA Cup inglese. Punto di partenza per ridurre il divario tra le partecipanti e rendere il torneo più appetibile. Anche e soprattutto con gli sponsor. Il precedente britannico lascia ben sperare: si comincia dalla coppa nazionale per poi arrivare al resto. Impossibile prevedere le prossime mosse: la macchina, però, è in moto.

Coppa Italia, al vaglio la riforma: cosa potrebbe cambiare

Ora bisogna fare i conti con i meccanismi: i punti presenti nella strategia sono diversi. Tutto attuabile, volendo, a partire dai prossimi anni. Un cambiamento strutturale per portare a qualcosa di concreto anche in termini di introiti: la Coppa Italia deve tornare a splendere. In gioco c’è la sostenibilità di un movimento. Gravina lo sa: la situazione economica del calcio nostrano è piena di interrogativi. La riforma Coppa Italia potrebbe essere un’idea per lanciare un segnale importante. Lo Stivale fa i conti con il passato e abbatte i timori, lo scetticismo e l’ansia da prestazione. Nuova Coppa Italia: si può fare.

Riforma Coppa Italia
La riforma della competizione tocca diversi punti (ANSA)

In che modo? I punti da toccare sono 4. In relazione all’importanza di ogni aspetto, è fondamentale sottolineare come la coppa nazionale sia un ricordo con cui fare i conti. In primis occorre fare leva sulla formula all’inglese “Davide contro Golia”. Cercare di riequilibrare una competizione che sembra concepita secoli fa, invece, è piuttosto “recente”.

Quindi basta incontri subito compromessi. In seconda battuta c’è il problema sponsor: maggiore e più equa la suddivisione delle risorse finanziarie. Gli ultimi due punti sono fondamentali: dev’essere giocata, in linea di massima, una gara unica nello stadio del club meno forte con la FIGC da garante. Ruolo sempre più attivo. La proposta è sotto esame, ogni cosa dovrebbe tramutarsi in realtà non prima del 2024: non resta che aspettare, ma il tempo vola. Proprio come i messaggi tra Casini e Ghirelli.

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