Napoli-Juventus, molto più di un semplice match. Tanto in gioco, ben oltre i tre punti per una gara che sa inevitabilmente di storia.
Napoli-Juventus, 90 minuti ma anche molto altro. Due modi opposti di vivere il calcio. Lo sport tra passione e pragmatismo dove decretare un vincitore, perlomeno nell’attesa, risulta difficile. L’ultima parola la dirà il campo, ma nel frattempo la rivalità – eterna e solida – torna ad accendersi nella quotidianità che anticipa un confronto che potrebbe dire molto per entrambe le compagini.
La Juve arriva subito dietro in classifica, ma comunque riesce a mettere pressione grazie alle 8 vittorie di fila. Il Napoli è primo – padrone di casa e del proprio destino – che deve soltanto pensare a preservare un sogno. Tra il dire e il fare, però, ci sono di mezzo le emozioni. Troppe da entrambe le parti. Forse gli interpreti attuali del Napoli sanno meno “la storia” di questo match, ma qualcuno – compreso Spalletti – non mancherà nel fargli un breve ma intenso ripasso.
Napoli-Juve, nervi tesi e pre-tattica: le mosse di Allegri e Spalletti
Tutto a memoria, invece, sa la Juventus che arriva al Maradona sapendo di attraversare una tempesta perfetta che potrebbe culminare nel migliore o nel peggiore dei modi. Al termine di 90 minuti ci sarà la rivelazione, da una parte e dall’altra, di un futuro assai prossimo in grado di spaventare ed esaltare al tempo stesso in base ai punti di vista. Proprio per questo Allegri e Spalletti a DAZN abbassano i toni, sapendo che a parlare son tutti capaci. Conta chi fa la differenza.
In questo momento, quindi, vince la diplomazia: “Anche senza le otto vittorie di fila è una delle squadre più difficili da affrontare, una delle più forti con Inter e Milan”, incalza Spalletti. “Venerdì sarà una bellissima serata. A Napoli è sempre bello giocare, ma noi dobbiamo fare un passettino alla volta. Il Napoli è sempre favorito per lo Scudetto”, risponde subito Allegri. 1-1 palla al centro, almeno nelle dichiarazioni. In campo ci sarà meno diplomazia come dimostra il turno-over degli allenatori che lasciano fuori – a scopo precauzionale – Kim e Bremer.
Napoli-Juve non è mai una partita come le altre. Lo si vede dai piccoli grandi dettagli che accompagnano il match: qualcuno ha già iniziato a tenere i punti, il ritmo partita si conserva alto ancora prima del fischio d’inizio, per ora nessuno sbaglia niente. È ovvio, però, che al di là della pre-tattica c’è timore reciproco. Significa che il campionato resta avvincente e i toni ancora non sono alti al punto giusto. Il clima dalle parti del Maradona è sempre più rovente.