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Milan-Inter, oltre la Supercoppa: Maldini e Marotta giocano già il derby del futuro

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Milan-Inter di Riad vale un trofeo, ma il futuro nelle mani di chi è? Le differenze di gestione tra Maldini e Marotta indirizza la sfida.

Il derby in programma domani sera a Riad probabilmente varrà più del trofeo che c’è in palio. Senza nulla togliere al valore della Supercoppa Italiana, la stracittadina milanese esportata per l’occasione in Arabia Saudita, con ogni probabilità darà un booster di fiducia a chi vincerà e condannerà a un periodo di crisi e processi gli sconfitti. Stefano Pioli e Simone Inzaghi ad oggi stanno bene, ma non benissimo in classifica. Perso contatto con il Napoli, la seconda e terza posizione delle milanesi è minacciata dal ritorno delle romane, oltre che dell’Atalanta, quindi c’è poco da scherzare. Il derby però non si gioca solo in campo ma anche negli uffici delle rispettive dirigenze e se quello di ora vede un sostanziale equilibrio, la bilancia del futuro sembra pendere decisamente da una parte.

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Sandro Tonali contro Nicolò Barella è la sfida simbolo del derby del futuro. (TVplay.it)

Il derby di quest’anno sarebbe dovuto essere tante cose. Dalla rivincita per il campionato scorso alla corsa verso la seconda stella per entrambi. Diavolo e Biscione però non avevano fatto i conti con il Napoli delle meraviglie, che ad oggi potrebbe addirittura battere il record di 102 punti della Juventus 2013-14.

Guai mollare però, perché sotto i partenopei la classifica è cortissima, ma oltre alle vicende del campo, in cui i due allenatori hanno a che fare con problemi di diverso tipo, la sfida del futuro vede uno scenario che si sta delineando in maniera piuttosto netta. La partita in questo caso si gioca sui rinnovi e le prospettive future date dall’età media.

Milan-Inter, ritorno al futuro

Fresco di rinnovo di Bennacer, il Milan ha messo in cassaforte un’altra assicurazione per il futuro. La mente della mediana rossonera si unisce quindi al club dei rinnovati fino al 2027 con Tomori, Tonali e Kalulu. Ci sono poi Hernandez e Saelemaekers con scadenza 2026, mentre per il capitano Calabria è 2025. Solo questi sono già 7 titolari su 11, senza contare che anche Maignan essendo arrivato un anno e mezzo fa, scadrà nel 2026. Se poi le voci che danno Leao ad un passo dall’accordo sono vere, il Milan avrebbe una squadra non solo solidamente strutturata, ma anche giovane e pronta per essere sfruttata nel momento di massimo potenziale degli interpreti. Completano l’elenco dei giocatori in scadenza nel 2024 Kjaer e Messias.

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Denzel Dumfries contrastato da Theo Hernandez, tra i duelli chiave degli ultimi derby. (TVplay.it)

Scadono a fine stagione invece i contratti di Ibrahimovic, Giroud (che probabilmente sarà prolungato di un anno), Mirante e Tatarusanu. In partenza per fine prestito invece Bakayoko, Dest, Vranckx e Diaz, ma non sono da escludere eventuali riscatti, specialmente per il belga e forse lo spagnolo. Tuttavia se la scommessa De Keteleare dovesse alla lunga rivelarsi vincente, a quel punto i Rossoneri dovranno pensare fondamentalmente solo ad inserire in rosa un grande centravanti. Sempre che il baby Colombo, ora in prestito a Lecce, non metta insieme i numeri per candidarsi.  Ora però andiamo a vedere cosa succede sull’altra sponda, quella nerazzurra.

Per l’Inter la sfida è col bilancio

L’Inter in questo momento sembra essere quasi certa del fatto che Skriniar non rinnoverà. Lo slovacco però non è l’unico, al  momento i nerazzurri in scadenza a fine stagione sono infatti Handanovic, Dzeko, De Vrij, Darmian, D’Ambrosio e Gagliardini. Molto dipenderà anche dagli eventuali riscatti di Acerbi, Gosens, Bellanova e Asslani, oltre al bivio Lukaku. Inoltre nel 2024 scadranno Bastoni e Calhanoglu. Ad oggi quindi le uniche certezze in termini di contratto “lungo” sono Onana con scadenza nel 2027, seguito da Barella, Brozovic, Dimarco e Lautaro Martinez, tutti 2026, più Dumfries e Correa nel 2025.

La vera differenza tra con questi presupposti la farà la situazione di bilancio. Il Milan è da tempo sulla strada per la sostenibilità. Del resto i rispettivi monte ingaggi parlano chiaro, così come l’età media dei calciatori e conseguentemente l’eventuale prospettiva di poter vendere “bene”. L’Inter invece potrebbe essere costretta a cedere un pezzo pregiato per ripianare i conti già alla fine di questa stagione. Il futuro dunque potrebbe non sorridere ai nerazzurri, che potrebbero trovarsi nella poco invidiabile situazione di dover rifare più di mezza squadra, con una situazione finanziaria molto traballante.

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