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Sandulli a TVPlay: “La sentenza alla Juve? La differenza la fa la Consob”

Piero Sandulli è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TVPlay. Sul tavolo di discussione le vicende della Juventus. 

Piero Sandulli, vicepresidente della seconda sezione del collegio di garanzia dello sport presso il Coni, è intervenuto ai microfoni di calciomercato.it in onda su TVPlay per discutere le vicende giudiziarie che hanno visto coinvolta la Juventus. Queste le sue parole:

SUL SENTENZA ALLA JUVENTUS – “E’ una sentenza di revocazione di una precedente sentenza intervenuta nel maggio scorso. Alla luce delle prove nuove acquisite dalla Consob e trasmesse alla procura del tribunale di Torino e attraverso di esse alla procura federale sono state riaperte alcune valutazioni precedentemente fatte che non avevano dato l’accertamento di irregolarità.  Di fatto sta volta l’irregolarità l’hanno acquisita sulla base delle nuove valutazioni poste in essere date dalla Consob. La Consob è stata investita di questo perché  la società Juventus è una delle due società quotate in borsa e controllate oltre che dalle strutture della Federcalcio anche dalla Consob che garantisce il risparmio nei confronti delle società quotate in borsa. Ha un’analisi molto più attenta dei bilanci. E’ finalizzata a tutelare il risparmio dell’azionista. Sono controlli diversi e molto più ampi delle società non quotate. La riprova di questo è che la Roma ha ritenuto di doversi sottrarre dalla quotazione in borsa. Questo è il tema che ha prodotto un accertamento ulteriore nei confronti della Juventus e non acquisizione di prove maggiori nei confronti delle altre società coinvolte del maggio scorso. Non essedo state guardate dalla Consob non hanno riscontrato alcuna ulteriore ipotesi di illecito”

SULLA DISPARITA’ TRA SOCIETA’ QUOTATE E NON – “Ho sempre sostenuto che bisognasse dare alle società sportive uno status diverso. Mi sarei augurato che dalla legge che ha conferito deleghe sul tema sportivo, la 86 del 2019, uscisse anche una nuova analisi delle società sportive. Per la verità qualche tempo fa fu data incarico ad una commissione di studiare lo status delle società sportive. La cosa non è mai maturata arrivando ad una modifica della norma, la 91 dell’81, che riguarda il tema del professionismo sportivo compresa la natura delle società sportive. I controlli sono diversi. Il primo è assoggettato alle analisi della Consob e le altre non sono assoggettati alle analisi della Consob”

SUL PROCESSO DELLA JUVENTUS – “La Juventus ha ottimi difensori. Saprà difendere al meglio la sua posizione. La sentenza emessa è motivata in diversi aspetti, alcuni delicati come le intercettazioni o quello della valutazione delle plusvalenze. Valutazione plusvalenze non semplice. Siamo in presenza di valutazioni opinabili e non di mercato come della pasta o del latte. In qualche misura la sentenza giustifica anche questa vicenda. E’ una sentenza che dal punto di vista giuridico sta in piedi. Come tutte le sentenze è oggetto di impugnazione. Darà la possibilità ai difensori della Juventus di mettere in luce gli aspetti di legittimità che possono essere portati all’attenzione del collegio di garanzia del CONI. Non compete a me fare l’avvocato difensore della Juventus che è rappresentata da ottimi professionisti. Loro sapranno fare al meglio il loro mestiere. Se poi questo mestiere coglierà nel segno lo dirà solo la sentenza del collegio di garanzia quando arriverà e quando saranno formulate le motivazioni”

SULLE INTERCETTAZIONI – “La sentenza dice che quelle intercettazioni hanno valore confessorio. Le altre società non essendo state drenate dalla Consob ulteriori ipotesi di valutazione da far saltare la sentenza del maggio scorso non hanno dato luogo a revocazione in quella direzione. La revocazione è un istituto processuale che presuppone fase di ammissibilità e una successiva di merito merito. L’ammissibilità nel caso delle altre società è stata ritenuta impossibile da acquisire. Non si è mai superata la fase rescindente e non si è mai passati alla fase rescissoria.

SULLA SLEALTA’ SPORTIVA COME TEMA DEL SECONDO PROCESSO – “A me pare che il tema dalla lealtà è alla base di qualsiasi normativa sportiva. E’ implicita all’interno del sistema dello sport. Non costituisce novità, Questa sentenza non diversa dalla prima, si colloca nello stesso filone processuale dell’altra. Si compone di una fase rescindente, di annullamento di quella, e di una rescissorie. L’attenzione che è stata posta sulla slealtà nella seconda è legata a ciò che è stato acquisito attraverso la procura di Torino e a ciò che ad essa ha fornito la Consob”

SULLA SENTENZA DEL SECONDO PROCESSO  – “Non entro nel merito della sentenza. Non voglio togliere il lavoro ai bravissimi colleghi della Juventus. E’ una sentenza che dal punto di vista giuridico ha un suo equilibrio. Compete ad ogni bravo difensore provare che quello è un equilibrio instabile”

SULLA MANOVRA STIPENDI  E LE PENALIZZAZIONI – “La penalizzazione? Non posso valutare. Posso solo dire che il criterio dell’afflittività è il criterio sulla base del quale hanno già ragionato i giudici con la sentenza depositata nei giorni scorsi. Emerge la possibilità che emergano altri filone d’indagine e altri giudizi verranno a conoscere di ulteriori fattispecie e di altre posizioni. Leggendo la sentenza questa è l’opinione che se ne può trarre”

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