Pioli è in caduta libera con il suo Milan e i tifosi sono delusi. Dopo quante sconfitte consecutive è stato esonerato nei casi precedenti.
Il Milan perde ancora e i tifosi si dividono. Il banco di prova del derby è stato l’ennesima dimostrazione che i campioni d’Italia sono in una crisi che al momento non sembra avere sbocchi. Ecco quindi che com’è lecito attendersi sui social si riversi tutta la frustrazione dei milanisti. Da chi chiede la “testa” di Pioli, a chi si sfoga contro i giocatori, o chi addita come principali colpevoli la proprietà e i dirigenti. La storia però insegna una cosa, in questi casi a pagare è sempre l’allenatore.
Stefano Pioli ha raggiunto l’apice della sua carriera con lo Scudetto vinto l’anno scorso con il Milan. Per alcuni è stato un “miracolo“, per altri un traguardo raggiunto con una crescita progressiva che, da quando è subentrato a Giampaolo, è stata costruita con gioco, risultati e continuità.
Tuttavia in passato l’allenatore parmigiano è stato esonerato 2 volte, o due più uno, se si vogliono considerare anche le dimissioni rassegnate quando sedeva sulla panchina della Fiorentina nel 2019. Anche dopo la sconfitta di ieri, la sua posizione è stata confermata, iniziano però a palesarsi alcune pericolose analogie con i fattori che portarono all’esonero nei 2 casi precedenti.
Pioli-Milan cosa manca per l’esonero
Da “Pioli is on fire” a “Pioli is fired” potrebbe essere questione di poco. Uno dei più grossi grattacapi dei tifosi rossoneri però rappresenta anche il nome di un possibile sostituto. Intanto però il Milan continua la sua caduta libera e quella di ieri nel derby è la terza sconfitta consecutiva in campionato, la quarta complessiva considerando la Supercoppa Italiana, quinta in 8 gare ufficiali, nel 2023.
Numeri pesanti e sconvolgenti, specialmente considerando che si parla della squadra campione d’Italia in carica. Lo scudetto vinto è probabilmente è per questo che Pioli è ancora al suo posto, ma quanto può durare ancora la fiducia? Inoltre ad imporre cautela c’è anche la scadenza del contratto dell’allenatore rossonero, che sarà nel 2025.
A preoccupare Pioli però ci sono più di un’analogia con i casi che hanno portato ai suoi precedenti esoneri, avvenuti rispettivamente nel 2016 con la Lazio e nel 2o17 con l’Inter. Nel caso della Lazio a rivelarsi fatale fu il derby perso per 4:1 contro la Roma di Luciano Spalletti. In nerazzurro invece fu una serie di 3 sconfitte consecutive, ma era la 5a nelle ultime 6 partite. Ora il calendario dice che a San Siro arriveranno il Torino (2 vittorie su 2 finora contro i rossoneri) ed il Tottenham di Antonio Conte, ultime chiamate per salvare la stagione e la panchina.