Danilo ha ricordato con parole estremamente significative la sua esperienza con Atsu ai tempi del Porto: l’aneddoto ha commosso i fan
Non ce l’ha fatta purtroppo Christian Atsu. Il calciatore dell’Hatayspor è stato dichiarato questa mattina deceduto dopo il ritrovamento del suo cadavere tra le macerie. L’ex Chelsea era infatti tra i dispersi da più di 10 giorni in seguito al terremoto che ha devastato il territorio tra Turchia e Siria, lasciandosi dietro una terrificante scia di morti.
Nei giorni scorsi si era diffusa l’informazione secondo cui il giocatore si trovasse in ospedale dopo il ritrovamento, ma il tutto era stato smentito. E purtroppo il suo destino è stato il più tragico possibile, come quello di altre decine di migliaia di persone. Chiaramente, però, la scomparsa di Atsu ha avuto grande risonanza nel mondo dello sport e del calcio in generale, con tanti tributi per un ragazzo che appena un mese fa aveva compiuto 31 anni.
Ad avere un pensiero per lui sono stati in primis quelli con cui il ghanese aveva condiviso almeno un pezzo della sua carriera. Tra di loro anche Antonio Conte, che ha avuto l’occasione di allenarlo nel suo periodo sulla panchina del Chelsea. Tra i ricordi più strazianti, però, c’è quello dell’attuale capitano della Juventus Danilo, ex compagno della vittima ai tempi del Porto.
Morte Atsu, Danilo commuove tutti: “Dirò ai miei figli che…”
“Ricordo bene i nostri pranzi o le nostre cene di concentramento col Porto all’Hotel Sol Verde a Espinho, Portogallo, dove mangiavi sempre tutto il pollo e anche l’osso. Esatto. L’osso”, ha scritto il numero 6 bianconero, tornando con la mente ad un decennio fa, quando Atsu era aggregato alla prima squadra del Porto, dopo aver militato anche nelle giovanili, dal 2009 al 2011.
Un episodio particolare, quello di Atsu che mangia un osso, che ha avuto un impatto fortissimo nella mente di Danilo, dal cui racconto traspare enorme ammirazione e commozione. “Un giorno, così, anche senza averne bisogno, e prendendo sempre tutto con leggerezza e con quel grande sorriso, ci spiegò che aveva l’abitudine di mangiare anche l’osso, – si legge nel post del brasiliano – perché nell’infanzia aveva imparato a non sprecare nulla di quello che si doveva mangiare, perché non sapeva quando e quale sarebbe stato il prossimo pasto”.
Così Danilo ha reso onore alla giovane vittima, che al sudamericano diceva di voler raccontare ai propri figli di aver giocato con lui. La sua vita si è spenta in circostanze tragiche, ma forse anche per questo lascerà un segno importante nei cuori di coloro che l’hanno conosciuto. “A proposito, eri ispirazione anche senza saperlo. Dirò ai miei figli che ho giocato e conosciuto un essere umano come te. Riposa in pace fratello”, ha concluso nel suo post Danilo.
