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Juve, tra plusvalenze ed ingaggi destino in bilico: quando si chiuderanno i processi

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Juve sempre in piena ansia per quello che sta vivendo. Tra questioni plusvalenze e ingaggi, per i bianconeri non è un bel periodo.

Quando è ritornato Massimiliano Allegri sulla panchina della Juventus, si pensava potesse ottenere di nuovo quei grandi successi che aveva conseguito nei suoi primi cinque anni in bianconero. Invece, vuoi per una squadra da rivoluzionare, vuoi perché forse nel frattempo il calcio è cambiato, il tecnico livornese non è mai realmente riuscito ad ingranare la marcia e a ridare alla Vecchia Signora quel lustro che tutti si sarebbero aspettati.

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Agnelli e Paratici (TV Play)

La stagione attuale ha poi dell’incredibile. Uscita anticipata dalla Champions League, inchiesta Prisma che prende il sopravvento e quindici punti di penalizzazione. Soprattutto quest’ultimo aspetto, rischia ad un certo momento di mandare in tilt uno spogliatoio già fragile di suo e alla costante ricerca di un’identità di gioco. Nonostante le difficoltà, Allegri si è dimostrato un tecnico navigato e pian piano sta portando la Juventus fuori dalla burrasca, avvicinandosi alla parte nobile della classifica, nella speranza che gli vengano ridati i punti tolti.

Juve, che periodo negativo

Tutto ovviamente dipenderà dai processi che dovranno chiudersi entro giugno. Intanto, la UEFA è in attesa del giudizio di primo grado per prendere una prima decisione in merito. Non si può certamente dire che i bianconeri non siano angosciati. Da un lato c’è il campo e urge la necessità di fare punti perché è la storia del club che lo impone. Dall’altra parte, ci sono due filoni su cui combattere e non è semplice: plusvalenze e ingaggi.

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Allegri, tecnico dei bianconeri (TV Play)

Due filoni difficili e su cui si continua ad indagare e per i quali, soprattutto per il secondo, la Juventus ha già iniziato a pagare dazio con i 15 punti di penalizzazione. Un primo scoglio si potrebbe superare con l’udienza preliminare del 27 marzo. In quell’occasione, i bianconeri si giocheranno una fetta del loro futuro. Se riusciranno anche solo in parte a convincere della bontà e dell’onestà dell’operato della società, qualsiasi discorso potrebbe riaprirsi. In caso contrario, si potrebbe prospettare anche il peggio.

A prescindere da come andrà, l’obiettivo è che tutti i processi però termino per giugno, in modo tale che giustizia sportiva e ordinaria emettano un’unica sentenza e si possa comprendere il futuro del club. Dunque, ancora qualche mese e questa lenta e sconcertante agonia terminerà in un modo o in un altro. Un periodo lungo e tortuoso per la Juventus che, mai come in questo caso, dovrà dare il massimo per difendere la propria immagine e il proprio futuro.

Tra sogni e paure

Tutto questo non deve far dimenticare che i bianconeri sono in piena corsa per l’Europa League e si ritrovano in Serie A al settimo posto con 38 punti. Con soli 4 punti di distanza dall’Atalanta di Gasperini e con 12 giornate ancora da giocare, tutto è ancora possibile. Niente è da escludere, soprattutto perché Inter, Roma, Lazio e Milan molto spesso perdono punti con le piccole. Errori di distrazione che la squadra di Allegri può utilizzare per avvicinarsi ulteriormente.

Uno sforzo sovraumano a cui è chiamata la squadra bianconera che, qualora dovesse riuscire nell’ottenimento del quarto posto in campionato o nella vittoria dell’Europa League, per via dei due filoni d’indagine potrebbe ritrovarsi senza più niente a fine campionato. Una fine indegna e ingiusta dal punto di vista sportivo, per una squadra che sta andando oltre l’ostacolo anche dal punto di vista psicologico.

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