Roberto Mancini continua a lamentarsi che i calciatori italiani giocano poco in Serie A: il precedente all’Inter scredita la sua tesi.
L’Italia si è ritrovata a Coverciano per preparare le prime due partite di qualificazione ai prossimi Europei. Nella conferenza stampa di presentazione Roberto Mancini è apparso molto pessimista sul presente della Nazionale. In particolare ha portato avanti la sua lotta sul poco utilizzo dei giocatori in Serie A ma forse si è scordato un curioso episodio legato alla sua carriera.
Negli ultimi anni è evidente che c’è stato un passo indietro nella crescita dei giovani calciatori. Le nuove generazioni non stanno producendo i talenti del passato e questa involuzione inevitabilmente complica la vita a Roberto Mancini. Da qualche tempo il ct azzurro fa fatica a comporre la lista dei convocati tanto che per questa sosta ha inserito un italo-argentino come Mateo Retegui.
Oltre al problema del gol, ovvero alla mancanza di grandi attaccanti, il tecnico è preoccupato proprio dalla tendenza generale che riguarda i calciatori italiani sempre meno protagonisti in patria. Un monito che continua a cadere nel vuoto nell’indifferenza della federazione e delle stesse squadre di club che prediligono gli stranieri.
Roberto Mancini si contraddice da solo: il precedente all’Inter
Nel calcio ognuno pensa al suo orticello e fa valere le proprie ragioni in base al suo ruolo. Oggi Roberto Mancini invoca le squadre di club a impiegare più giocare italiani per il bene della Nazionale, reduce dalla mancata qualificazione agli scorsi Mondiali. Il momento storico è difficile ma il ct azzurro farebbe bene a informarsi sul suo incoerente primato di qualche anno fa.
Come riportato alla luce dal giornalista “Giuseppe Pastore”, per ironia della sorte proprio Mancini diventò a suo malgrado il primo allenatore della storia della Serie A a schierare un undici titolare di soli stranieri. Era il 18 gennaio 2006, pochi mesi prima del trionfo di Berlino, quando l’ex tecnico dell’Inter escluse tutti gli italiani dalla formazione iniziale contro il Treviso.
Nello specifico lasciò contemporaneamente in panchina Toldo, Materazzi e Cristiano Zanetti mettendo Julio Cesar in porta; Javier Zanetti, Cordoba, Samuel e Burdisso in difesa; Figo, Cambiasso, Veron e Kily Gonzalez a centrocampo con Adriano e Cruz in attacco. A posteriori la vicenda strappa un sorriso considerando l’attuale posizione del ct dell’Italia che forse ha la memoria corta o semplicemente fa i suoi interessi come tutti.
