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Roma, tutto o niente a Budapest: il futuro di Mou passa da Dybala

Dybala Mourinho

Il futuro della Roma passa dalla finalissima di Budapest contro il Siviglia, ma Paulo Dybala ce la fa? Mourinho è appeso all’argentino.

La serata di mercoledì sera della Roma potrebbe riassumersi con un perentorio “Tutto o niente”: la vittoria della coppa contro il Siviglia, maestro d’Europa League, consegnerebbe il secondo trofeo in due anni, ma non solo; aprirebbe le porte alla Champions League (da testa di serie) e varrebbe anche la qualificazione alla Supercoppa Europea contro una fra Inter e Manchester City.

Dybala Mourinho
Roma, tutto o niente a Budapest: il futuro di Mou passa da Dybala – (LaPresse, TvPlay)

Se così non fosse, però, Mou rischia di doversi sedere con la dirigenza per programmare il futuro e capire se ci sono margini per andare avanti: la qualificazione alla Coppa dalle grandi orecchie è elemento fondamentale dal quale ripartire e una sconfitta in Ungheria significherebbe doversi accontentare (al massimo) di rigiocare la seconda competizione europea, uno scenario non così positivo per le ambizioni del club.

Mourinho appeso a Dybala: la Joya ce la fa?

Il paradosso dei capitolini è legato, però, a Dybala: è chiaro come la Roma abbia staccato la spina in campionato, collezionando addirittura zero vittorie nelle ultime sette gare, con appena tre punti racimolati, ma tutte le gare di Serie A dell’ultimo mese e mezzo sono servite da test per arrivare pronti agli impegni europei.

Dybala Mourinho
Roma, tutto o niente a Budapest: il futuro di Mou passa da Dybala – (LaPresse, TvPlay)

Gli infortuni di mezza dozzina di titolari, poi, non ha aiutato lo Special One nelle scelte, o meglio, lo ha estremamente condizionato nel non poter decidere chi schierare in campo, una su tutti quella di Paulo Dybala.

Il fantasista argentino non gioca titolare dal 13 aprile, l’andata dei quarti di finale di Europa League contro il Feyenoord, in cui la compagine di Mou perse di misura, per poi ribaltarla all’Olimpico grazie alla rete della Joya quando tutto sembrava perduto.

Ed è per questo che Josè forzerà la mano: la finale è la partita decisiva, altre non ce ne saranno. Passi anche uscire dal campo acciaccato e perdere poi qualche settimana per ricostruire la propria forma fisica, l’argentino ci sarà.

Andrà valutato se per uno spezzone, un tempo o addirittura se figurerà nei primi undici, ma l’idea è quello di un Paulo pronto ad aiutare i compagni.

E sebbene Mou sia un mago della pre-tattica e nasconderà la presenza del campione del mondo fino all’ultimo secondo agli avversari spagnoli, è impossibile non notare come il calciatore ieri si sia allenato in gruppo e oggi farà lo stesso. Poi alle 15, insieme ai compagni, salirà sul volo per l’Ungheria.

La Roma che ritroverà Monchi, confermerà il 3-4-2-1 nonostante le ultime problematiche da riparare: la linea a tre davanti a Rui Patricio dovrebbe essere composta, oltre che da Smalling e Mancini, da Llorente per ultimo, con Ibanez che alla luce degli ultimi (frequentissimi) errori, non da alcuna garanzia.

Matic e Cristante sono la coppia più accreditata in mezzo al campo per dare esperienza, quantità e qualità, ma non sottovalutate la presenza di Bove che nelle ultime settimane è diventato uno dei capisaldi di questa squadra. Larghi Spinazzola e Celik, poi sulla trequarti tutto è legato a quale sia la condizione di Dybala in percentuale e come il mister preparerà la gara.

Le variabili sono farlo giocare titolare, ma rischiando di non averlo alla fine, farlo giocare a metà secondo tempo, ma con la paura che sia troppo tardi, o inserirlo al riposo dopo la prima frazione, con l’eventualità, però, dei tempi supplementari.

Ad ogni modo Pellegrini giocherà, vicino a lui uno fra la Joya e El Shaarawy, quindi Abraham sarà il centravanti.

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