Salernitana, Sabatini su Inzaghi: “Non l’ho scelto io. Quindi…”. Il dg dei granata non sembra trovarsi a proprio agio in questo momento
Il presidente della Salernitana Danilo Iervolino lo ha richiamato in fretta e furia al capezzale di una Salernitana invischiata in piena zona retrocessione. Lui, Walter Sabatini, non si è tirato indietro accettato senza batter ciglio l’incarico di direttore generale del club granata con entusiasmo e rinnovate motivazioni. Il sessantottenne dirigente umbro è chiamato a compiere un’impresa che ad oggi appare poco meno che proibitiva. Candreva e compagni si trovano confinati all’ultimo posto, in fondo a una classifica in cui hanno conquistato appena nove punti in diciassette turni di campionato. Contro il Milan, proprio quando squadra e tifosi stavano assaporando il gusto di una grande vittoria, in pieno recupero è arrivato il pareggio dei rossoneri.
Il quartultimo posto che vale la salvezza, oggi occupato dall’Udinese, è lontano cinque punti: un distacco significativo ma non incolmabile. E con un mercato invernale di una certa consistenza pensare alla rimonta non è proibito. Ci vorrà tutta l’enorme competenza di un grande esperto di calcio come Sabatini per rinforzare a dovere l’organico a disposizione di Filippo Inzaghi. E sono proprio legate al tecnico piacentino le ultime dichiarazioni rilasciate dal dirigente umbro. Frasi e concetti destinati a far discutere tifosi e addetti ai lavori.
Nel corso di una conferenza stampa andata in scena qualche ora fa il nuovo dg dei granata ha toccato anche l’argomento dell’allenatore, sottolineando come non si tratti di una sua scelta: “Pippo è combattivo e fa molto movimento in panchina. Gli faccio i miei migliori auguri. Parlerò con lui a breve e cercherò di capire mezzi e motivazioni che ci metterà a disposizione per arrivare all’obiettivo”.
Fin qui gli elogi, sinceri e sentiti, ma come dicevano gli antichi ‘in cauda venenum‘: “Lui non è una mia scelta e questo un po’ mi condiziona. Se c’è da combattere una battaglia preferirei combatterla con qualcuno che scelgo io. Attenzione però, questa non è una condanna nei confronti di Inzaghi”. Forse non lo è, ma di certo l’ex allenatore di Milan e Bologna non avrà gradito più di tanto le uscite del suo nuovo dirigente. È dunque necessario che prima o poi i due si chiariscano e procedano nella stessa direzione per il bene della Salernitana. La salvezza è molto difficile, ma niente è perduto.
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