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“Maradona è megl’e Pelé”: così O’Rey è diventato pop in Italia a causa del…”nemico”

Pelé, com'è diventato celebre in Italia attraverso una canzone

L’eterna rivalità tra Maradona e Pelé resa immortale da una canzone italiana diventata pop: ecco la curiosa storia dietro al brano. 

La rivalità tra Diego Armando Maradona e Pelé è stata esasperata. Sono stati due geni del calcio che hanno lasciato inevitabilmente il segno. Hanno conquistato e distrutto record su record; hanno vinto campionati, coppe e sono stati leader delle rispettive Nazionali in epoche diverse. Sono certamente due attaccanti di due generazioni differenti. Ma soprattutto sono stati “nemici” – sportivamente parlando – per via delle rispettive nazionalità. E col tempo sono diventati anche buoni amici. Si stimavano.

Pelé, com'è diventato celebre in Italia attraverso una canzone
Pelé, com’è diventato celebre in Italia attraverso una canzone (ANSA)

Da una parte un argentino, dall’altra un brasiliano, fedelissimo alle proprie origini a tal punto da non voler lasciare il Santos e sbarcare in Europa, in cerca di nuove avventure. Nonostante la lontananza, i tifosi europei hanno apprezzato le gesta di Pelé, capace di vincere per tre volte il Mondiale e di essere uno dei più prolifici attaccanti di sempre. La popolarità di O’Rey non è sparita dopo il ritiro dal calcio. E in particolare in Italia, grazie ad una celebre canzone, l’identità del classe 1940 tornò in auge proprio quando Maradona accettò l’offerta di giocare al Napoli, in Serie A.

Il brano “Maradona è megl’e Pelé” ha accompagnato una generazione di tifosi azzurri che ha visto il Napoli trionfare in Italia e in Europa. Ma chi ha scritto le note di questa canzone e come si è diffusa? La storia è davvero curiosa.

Pelé, rivale iconico di Maradona: fino agli anni ’80 c’era solo lui

Maradona e Pelé a La Noche del Diez
Maradona e Pelé a La Noche del Diez (ANSA)

Quando nell’estate del 1984 i giornali e le radio in Italia non facevano altro che parlare dell’operazione “Maradona al Napoli“, qualcuno pensò che il modo migliore per accogliere il riccioluto sudamericano fosse scrivere una canzone e paragonarlo al più grande campione esistito fino a quel momento. A chi accostarlo, se non un brasiliano. Se non proprio Pelé.

L’autore Bruno Lanza e il musicista Emilio Campassi composero il brano “Maradona è megl’e Pelè“, prima ancora che il trasferimento al Napoli fosse ufficializzato. La canzone era un successo assicurato. Gioiosa, leggera, senza fronzoli e godibile. Appena fu resa pubblica, però, si mise in moto un sistema pirata, che lucrò alle spalle dei due autori e riuscì a vendere oltre 2 milioni di copie falsificate. Bruno Lanza ed Emilio Campassi, invece, vendettero solo 35 mila copie di quel disco. “Maradona è megl’e Pelè” divenne presto un tormentone nel capoluogo campano e dintorni, e ancora oggi si intona allo stadio per ricordare il Pibe de Oro e prendere in giro i tifosi brasiliani, gelosissimi delle gesta di O’Ney.

Di certo Edson Arantes do Nascimento non aveva bisogno di una canzone per diventare famoso in Italia. Bastava guardare qualche videocassetta e capire perché in Brasile veniva osannato da tutti gli appassionati e non. Eppure, questa canzone, diventata subito popolare, l’ha reso immortale anche qui nello Stivale. Per tanti non è solo uno dei più forti giocatori di sempre. Pelé è anche il rivale storico di Maradona, pur avendo “condiviso” con lui pochissimi anni di carriera, in due momenti così diversi.

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