Nuvoloni su “San Siro”. Il Presidente dell’Inter, Steven Zhang, attende un segnale da Cardinale: il futuro dello stadio è sempre più un percorso a ostacoli
Il Milan, anche se non con una prestazione non convincente, con una zuccata del solito Olivier Giroud ha avuto ragione del Torino nel match che ha inaugurato, venerdì scorso, la 22esima giornata di Serie A. Una vittoria fondamentale per tenere a galla i rossoneri in zona Champions League, attualmente a quota 41 punti, al quart’ultimo posto in coabitazione con l’Atalanta e la Roma.
Torna, dunque, il sereno a Milanello mentre a “San Siro” o, meglio, su “San Siro” si addensano nuvoloni dopo la sortita del Presidente rossonero, Paolo Scaroni, a fine gennaio scorso, che rischia di spaccare il fronte rossonerazzurro sullo spinoso e annoso dossier “stadio” proprio nel momento in cui potrebbe arrivare il via libera definitivo da Palazzo Marino al progetto stadio.
“Se non sarà San Siro, il Milan è disposto ad andare da solo. Non molliamo il colpo, io vi assicuro che il Milan avrà il nuovo stadio“, le dichiarazioni del dirigente rossonero.
San Siro, Zhang perplesso dopo l’apertura di Scaroni
Al momento non si registra una presa di posizione ufficiale da parte dell’Inter all’apertura dei cugini a uno stadio tutto rossonero, tuttavia da Viale della Liberazione filtra grande perplessità circa le modalità con cui il Milan sta gestendo il dossier “stadio”.
Ciononostante, non siamo alla vigilia della rottura di quel patto stretto tra le due milanesi alla fine del 2018 per andare a braccetto nell’edificazione della loro nuova casa comune. Insomma, i nerazzurri non vogliono gettare al vento tutto il lavoro fatto fin qui per uno stadio da 65 mila posti, dal costo stimato in 1.3 miliardi di euro, in luogo del vetusto Meazza e con annessa riqualificazione dell’area che ospita la “Scala del calcio”.
Per i nerazzurri, quindi, si va avanti insieme e per i rossoneri? Dal Diavolo i nerazzurri si aspettano un segnale tanto che il Presidente nerazzurro, Steven Zhang, avrebbe chiesto di incontrare Gerry Cardinale per suggellare la comune volontà di costruire lo stadio in comproprietà senza, però, ricevere una risposta, né positiva né negativa.
Versione dei fatti non confermata dai campioni d’Italia. Del resto, è certo che non è in calendario nei prossimi giorni un summit tra i vertici rossoneri e nerazzurri. A conferma, Gerry Cardinale è atteso a Milano per gli ottavi di finale di Champions League e, pur avendo in agenda, tra le altre, anche la questione stadio di proprietà, non si incontrerà né scambierà valutazioni con Zhang sul nuovo San Siro o sull’eventuali alternative nell’hinterland meneghino.
