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Inchiesta Prisma, la Juve non ha paura: perché le carte fanno ben sperare i bianconeri

Inchiesta Prisma

In attesa della sentenza in tribunale in casa bianconera rispediscono al mittente le ultime accuse: i dettagli

Le integrazioni di indagine presentate negli ultimi giorni non preoccupano la Juventus: “I promemoria attinenti a possibili operazioni di mercato con altri club non rappresentano contratti: i nostri consulenti legali e contabili ne hanno accertato la radicale irrilevanza e inesistenza sotto il profilo giuridico, sia per l’ordinamento sportivo sia per quello statuale”, si legge nella relazione finanziaria appena approvata dal CdA della società bianconera.

Nello specifico si fa riferimento a documenti e scenari figli dell’ultimo giro di interrogatori da parte dei pm torinesi, che tra febbraio e marzo hanno ascoltato da Dybala, per il filone della “manovra stipendi”, a Mandragora, riguardo gli accordi derivanti dalle supposte “partnership sospette”, sottolinea TuttoSport.

Quando manca sempre meno al giudizio del tribunale, particolari e dettagli rendono la faccenda più ingarbugliata. La sensazione è che gli scenari continueranno a cambiare ancora e repentinamente.

Juventus, la questione Orsolini

Uno degli scambi tenuti sotto osservazione è il passaggio di Orsolini dalla Juventus al Bologna, nell’estate del 2019, per 15 milioni di euro. In merito all’operazione, infatti, le indagini avrebbero portato alla luce un documento, mai depositato in Lega o in Federazione, secondo il quale il club bianconero avrebbe potuto riacquistare l’esterno offensivo per 26 milioni nella stagione successiva o per 30 in quella ancora seguente. Una sorta di “diritto di recompra”.

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Fabio Paratici, Pavel Nedved e Andrea Agnelli ai tempi della Juventus – (TvPlay)

Stando per alla difesa, è difficile sostenere che la Juve abbia beneficiato di un “diritto di recompra” su Orsolini sfruttando un binario alternativo rispetto a quello ufficiale, visto che il calciatore non ha fatto ritorno a Torino. Accuse analoghe, per cui nei giorni scorsi si è mossa la Procura di Cagliari, riguarderebbero il passaggio in Sardegna dell’attaccante Cerri, anche lui mai rientrato a Torino e oggi in campo con il Como. Dunque l’impressione, riporta il quotidiano, è che le carte al centro dell’attenzione rientrino nelle normali dinamiche di compravendita.

Inoltre, stando al Corriere dello Sport, una trentina di piccoli azionisti della Juventus chiederà, tramite il Codacons, di costituirsi parte civile all’udienza preliminare dell’inchiesta sui conti della società bianconera, in programma domani. Secondo l’Ansa, per altri piccoli azionisti il Codacons ha intenzione di avviare un’azione civile.

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