Richiesta rivoluzionaria agli arbitri di Serie A: i giocatori del Milan si ribellano contro l’AIA e la FIGC.
Il Milan pareggia a Bologna 1-1 con le riserve. Pioli non manda in campo dal primo minuto i titolari, che rifiatano in vista della gara di Champions League contro il Napoli. Dopo appena 30 secondi, i rossoneri subiscono il gol di Sansone. La reazione arriva nel finale di primo tempo e poi in qualche circostanza, soprattutto, con l’ingresso di Brahim Diaz e Leao, il Milan prova a ribaltare il punteggio.
Tuttavia, Pioli e i suoi ragazzi si sono lamentati molto per l’arbitraggio e per qualche scelta a loro avviso non corretta del direttore di gara. In effetti nel corso della prima frazione di gioco, c’è stato un contatto con Rebic in area di rigore, il classico step on foot, che il VAR non ha giudicato irregolare. Inoltre, nel secondo tempo, Lucumi ha toccato il pallone con un braccio nella propria area di rigore, dopo che questo è sbattuto sul suo petto. Per i rossoneri era chiaramente irregolare e conseguente penalty.
L’allenatore ha alzato la voce nel post partita davanti alle telecamere, così come Florenzi che ha invitato AIA e FIGC a compiere una mossa rivoluzionaria: “Gli arbitri dovrebbero presentarsi davanti alle telecamere e spiegare le loro sensazioni, le sue decisioni”. Non è la prima volta che si chiede ai direttori di gara maggior trasparenza. Già la FIFA starebbe pensando di permettere ai direttori di gara di spiegare, attraverso un microfono, le loro scelte dopo aver visionato l’on-field review.
