Roma, i giallorossi cominciano la sessione di mercato sul piano delle uscite: il primo a lasciare Trigoria è Tahirovic. Direzione Ajax.
La Roma prepara il piano acquisti: dopo gli ingressi di Aouar e Ndicka, è il momento di pensare anche ai colpi in uscita. Il primo a lasciare Trigoria è qualcuno che con Mourinho ha trovato la giusta vetrina, le apparizioni in giallorosso sono servite a fidelizzare un talento: lo hanno visto, capito e voluto. Saluta la Roma il centrocampista svedese che però gioca con la Nazionale bosniaca. Doppio passaporto, ma a festeggiare doppiamente è la Roma perchè entro il 30 giugno incassa 5 milioni più una percentuale sulla futura rivendita e i bonus che portano tutto a circa 8,5 milioni netti.
Se poi all’Ajax esplode tanto meglio, in caso di ulteriore cessione la squadra giallorossa avrebbe un’ulteriore percentuale. Insomma uno di quegli affari in divenire: Pinto ringrazia ma non si ferma. Mourinho è stato chiaro: è in vacanza, ma al suo ritorno nella Capitale nulla deve essere lasciato al caso. Lo Special One vuole avere meno responsabilità sul piano della comunicazione (non deve metterci solo lui la faccia, come ha detto dopo la sconfitta nella finale di Europa League) e intende ripartire con una squadra solida.
Roma, Tahirovic ai saluti: l’Ajax lo aspetta
Tradotto: in grado di affrontare il doppio impegno – triplo contando la Coppa Italia – senza andare in riserva di energie. La variabile infortuni deve essere prevista e ammortizzata con persone affidabili: meno fragili e più pronti. Questo ha chiesto Mourinho e verrà accontentato. Ora tocca a Ibanez: è lui il prossimo in lista pronto a essere sacrificato sull’altare del mercato, visto che Abraham è alle prese con il crociato e una riabilitazione che esclude a priori qualsiasi cessione.
A meno che non arrivi una squadra disposta ad acquistarlo in queste condizioni caricandosi anche la degenza post infortunio: un caso più raro che unico. La Roma, dunque, deve fare i conti con quello che ha: Tahirovic saluta e ringrazia, ma non sarà l’unico ad abbandonare Trigoria dove si pensa anche al futuro. Oltre alle uscite, c’è anche la questione rinnovi. Altro tasto dolente sull’agenda di Pinto.
