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IARIA: “AUTOFINANZIAMENTO PRIMO COMANDAMENTO DI CARDINALE, OFFERTA PER TONALI IRRINUNCIABILE”

Iaria su Tonali

Marco Iaria, giornalista de La Gazzetta dello Sport, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.

Iaria su Tonali
L’opinione di Iaria sul passaggio di Tonali al Newcastle (Ansa Foto) – tvplay.it

“IL PRIMO COMANDAMENTO DI CARDINALE È L’AUTOFINANZIAMENTO” – “L’Inter è in una situazione molto delicata e lo sappiamo da diversi anni, noi non sappiamo fino in fondo quali siano state le reali motivazioni affinché l’affare andasse in porto, se sia la maggiorazione di stipendio di Tonali o l’offerta per il cartellino. Se dovessimo ragionare solo sulle capacità di spesa della proprietà allora faremmo un determinato ragionamento, se poi subentra un dislivello sul piano ingaggi, che è il tema generale che mette a confronto Premier League e Serie A, allora il ragionamento è molto più complesso che non circoscriverlo ai piani di una proprietà, non abbiamo tutti gli elementi per dare giudizi definitivi sulla vicenda. Se andiamo sulle vicende societarie di Milan e Inter, pur nella diversità di contesti, c’è un elemento che li tiene in comune. Le squadre di Milano a differenza di un passato ormai lontano devono ora autoalimentarsi. I 50 milioni di cui si parla sono soldi generati dall’autoalimentazione del Milan stesso e quindi dai ricavi. Il primo comandamento di Cardinale è sempre stato l’autofinanziamento a meno di catastrofi, non prevede di immettere capitali nel Milan”.

“L’INTENZIONE DI CARDINALE È DI INIZIARE A USARE IL PLAYER TRADING” – “Il Milan a partire dall’avvento di Elliot nel 2018 e a maggior ragione con il passaggio a RedBird ha assunto una connotazione completamente diversa nella gestione delle squadre rispetto al mecenatismo a cui eravamo abituati, con imprenditori disposti a coprire le perdite. Qui parliamo di un investimento che prevede un ritorno in un orizzonte temporale prefissato. Se questa è la premessa è chiaro che il Milan fa leva sul player trading per mantenere la squadra in autosufficienza, ovvero l’azionista una volta entrato in possesso di questo asset decide, salvo casi eccezionali, di non immettere capitali, di non sostenere il club e imposta un piano economico finanziario che prevede che il club debba mantenersi con le entrate proprie. Il Milan è stato in una situazione critica dal punto di vista dei bilanci, poi con la Champions, la crescita dei ricavi e l’abbassamento di stipendi è riuscito a tornare in attivo a bilanci. Però si vuole mantenere questo risultato, mantenendo determinati tetti sugli stipendi dei tesserati, lo abbiamo visto negli anni scorsi cos’è successo con Donnarumma e Kessie, sono state fatte delle eccezioni come per Leao, ma oltre a una certa soglia il Milan non va. L’offerta inglese per il giocatore è di gran lunga superiore rispetto a quanto potrebbe mettere sul tavolo il Milan. L’altro aspetto è cominciare come Milan a monetizzare la valorizzazione dei talenti acquistati e cresciuti negli anni, cosa che non è stata fatta negli scorsi anni, il Milan in passato ha usato molto poco la leva del player trading e delle plusvalenze, l’intenzione di Cardinale è di iniziare a usarla. Di fronte a un’offerta del genere per Tonali di certo non ci hanno pensato molto”.

“A 80 MILIONI ANCHE L’INTER DOVREBBE CEDERE BARELLA” – “A 80 milioni l’Inter deve cedere Barella, viste le difficoltà della proprietà diventa complicato di fronte a un’offerta del genere rifiutare. Poi è chiaro che, se si aprissero altre finestre d0investimento allora si potrebbe fare un ragionamento più ampio, ma con un’offerta del genere è difficile dire di no. Però il discorso è più ampio, non ci si può soffermare su un solo club. La Serie A è diventato un campionato di club che vendono, non che acquistano, i cartellini di tanti giocatori ormai sono inarrivabili per i club di A e gli ingaggi altrove sono molto più alti. In un contesto del genere l’obiettivo della discussione va spostato, non è più se sia giusto o meno vendere un giocatore a determinate cifre ma il tema è anche alla luce degli ultimi campionati se, avendo a disposizione certi talenti, c’è una lucidità e la competenza per reinvestire in maniera oculata quanto incassato. Gli ultimi due campionati sono stati vinti da squadre che non erano sul podio per costo della rosa. La chiave del successo del Napoli è stata quella, ha saputo reinvestire buona parte di quanto incassato con operazioni indovinate, il Milan lo stesso, non a caso sta iniziando con Tonali a raccogliere i frutti del lavoro portato avanti negli scorsi anni anche da Maldini e Massara. Il Milan deve, per far funzionare i conti, restare quantomeno in Champions League”.

“IL MILAN NON HA LE RISORSE PER PAREGGIARE LA PROPOSTA A TONALI” – “Le risorse per trattenerlo pareggiando l’offerta del Newcastle no il Milan non le ha”.

 

 

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