Tancredi Palmeri, giornalista di Sportitalia, è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it su Twitch TvPlay.
Le parole di Conte dopo il suo articolo: “Lui fa il suo lavoro di allenatore del Tottenham e io faccio quello mio di giornalista. Tra l’altro nessuna sua dichiarazione smentisce quanto ho scritto io. Ovvero che è stato contatto non per questa ma per la prossima stagione, che non ha rifiutato, ma che non significa che vada sicuramente. Ammettiamo per un attimo che abbia ragione lui e io mi sbaglio totalmente, allora le sue parole sono giuste. Ma ribaltiamo tutto e ammettiamo che io ho detto le cose giuste, cosa doveva dire in conferenza stampa? Dice che è irrispettoso dire certe cose nei suoi confronti e nei confronti di Allegri a settembre. Che non smentisce quello che ho detto, ma d’altronde cosa doveva dire? Confermo che è irrispettoso, però mi dispiace è il mio lavoro. Il calciomercato per farlo bene ci sono due maniere, o aspetti che ti diano le comunicazioni ufficiali i direttori, fai le esclusive poche ore prima. Oppure rompi le palle agli altri per scoprire le cose prima e magari rompi le uova nel paniere agli altri che non ti daranno mai le notizie per fare le esclusive poche ore prima, però secondo me questa seconda via è più giornalismo dell’altra. Conte è pagato dal Tottenham, fa bene a dire che sono notizie irrispettose”.
Possibile nuovo tecnico della Juventus:
Per la Juventus Deschamps è un’opzione? “Opzione è una parola grossa. L’ultimatum virtuale che è stato dato alla scadenza dei Mondiali è più in funzione Zidane che Deschamps, ma Zidane è lì in attesa di capire. Se la Francia esplode come la pentola a pressione che è ci si può attendere che Zidane prenda il posto di Deschamps. E’ un nome sul tavolo che può avere senso. Se dovesse esserci un cambio però mi aspetto la promozione di Montero e poi valuteranno”.
Sulle difficoltà di Viviano, ospite in contemporanea con lui, nell’imparare il turco: “Ho vissuto quattro anni in Lettonia, capisco Viviano. Parlo cinque lingue. Dovrei parlare tranquillamente il lettone. Però non ero andato là con l’idea proprio di imparare la lingua. Ma parliamo di una lingua con dieci declinazioni, come le lingue slave ha le declinazioni non ha le coniugazioni. Quindi capisco le difficoltà di Viviano”.
