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Vlahovic decide il derby e spazza le critiche: perché la sua non era una crisi

Dusan Vlahovic

Dusan Vlahovic ha deciso il derby contro il Torino allontanando tutte le critiche: perché l’attaccante della Juventus non era in crisi.

La Juve ha ritrovato la vittoria in una delle partite più importanti e sentite della stagione. Il successo nel derby col Torino non è una novità, basta guardare la recente tradizione in questa partita, ma non era scontato in un momento molto complicato per la squadra. In attesa di capire se può rappresentare una svolta, si è capito che il problema dei bianconeri non era Dusan Vlahovic come alcuni tifosi e addetti ai lavori sostenevano in queste settimane.

Dusan Vlahovic
Dusan Vlahovic, attaccante della Juve (ANSA)

Il periodo negativo della Juve è sotto gli occhi di tutti e in questi casi è inevitabile assistere alla caccia al colpevole. La maggior parte dell’opinione pubblica giudica Massimiliano Allegri come il principale responsabile delle brutte prestazioni ma in qualche modo stanno facendo male anche alcuni giocatori.

Le critiche hanno addirittura raggiunto Dusan Vlahovic a cui qualcuno ha puntato il dito per alcune partite sottotono segnate da pesanti errori come quello commesso nella sconfitta di San Siro contro il Milan. Il classe 2000 non ha avuto una partenza brillante e la media gol che ci si aspettava ma metterlo in discussione è apparso un po’ eccessivo.

Vlahovic, altro che crisi: il messaggio ai detrattori è servito

Dusan Vlahovic Torino
Dusan Vlahovic, perché la crisi non esiste (ANSA)

I problemi della Juve hanno colpito anche Dusan Vlahovic, bersaglio di diverse accuse nella fase più difficile della sua giovane carriera. Per molti tifosi il suo rendimento è insufficiente e si aspettavano un apporto più consistente alla causa bianconera. Detto fatto è arrivato il gol decisivo contro il Torino per accontentare i detrattori e spazzare via una presunta crisi del centravanti serbo.

Nel calcio se gli attaccanti, soprattutto delle grandi squadre, non segnano per un po’ di partite finiscono al centro di forti contestazioni. E’ successo anche all’ex Fiorentina che però, guardando i numeri, non sembra così in difficoltà. La rete nel derby è la sesta in campionato nelle prime nove giornate di Serie A, a cui si aggiunge un centro in Champions League.

Magari qualcuno si aspettava uno score simile a Haaland, ma la caratura del giocatore e soprattutto la realtà è ben diversa. Il classe 2000 non può fare miracoli se riceve pochi palloni dai compagni e sta già facendo il massimo per le sue possibilità. Va bene avere alte aspettative su un giocatore pagato oltre 80 milioni di euro dalla Fiorentina ma bisogna anche ricordarsi che il calcio è uno sport di squadra e non girano i meccanismi è difficile fare la differenza da solo.

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