Andries Noppert solo qualche anno fa militava in Serie B in Italia, ma ora è stato convocato ai Mondiali in Qatar: scopriamo la sua storia.
Il calcio riserva sempre storie di vita e di rivalsa fantastiche. L’ultima in termini temporali può essere sicuramente quella di Andries Noppert. Una favola che solo questo sport può regalare.
La strada che conduce alla realizzazione di uno sogno non è e non può essere uguale per tutti. C’è chi ha la fortuna di trovare davanti a sè più rettilinei che curve e chi, all’opposto, deve sudare e farsi spazio in un ambiente molto complicato come quello del pallone. Ma le storie di chi, nonostante le tante fatiche, riesce ad abbracciare il suo sogno, meritano di essere raccontate e divulgate.
La storia di Andries Noppert
Andries Noppert, nonostante le numerose salite sul suo percorso professionale, è riuscito a raggiungere un grandissimo obiettivo: la convocazione al Mondiale in Qatar. Potrebbe sembrare un sogno per lui che ha esordito nel professionismo a 22 anni e che nelle quattro stagioni (dal 2014 al 18) al Nac Breda ha rivestito più il ruolo da comprimario che altro. Dopo la scadenza naturale del suo contratto, solo 4 anni fa, arriva la chiamata dal Foggia in Serie B. Una piazza importante per ridare un senso alla sua carriera. In Puglia, però, gioca solo 8 volte non riuscendo a strappare la titolarità e quella continuità necessaria ad alzare il livello delle prestazioni.
Dopo la breve apparizione al Foggia, Noppert riparte dal Dordrecht e dall’Eerste Divisie, la seconda divisione del calcio olandese. Un grave infortunio, però, lo frena ulteriormente, costringendolo ai box per un lungo periodo di tempo, tanto da chiudere la stagione con appena due presenze.
Rimasto svincolato e troverà una squadra solo dopo sei mesi, quando i Go Ahead Eagles, alla ricerca di un portiere di riserva, decidono di metterlo sotto contratto. Tra gennaio e giugno non vede mai il campo, ma dal gennaio del 2022 le cose cambiano all’improvviso. Dopo tanta panchina Noppert si riscopre, per la prima volta nella sua carriera, realmente titolare. Scende in campo in 20 occasioni e, grazie alla sua costanza di rendimento, stupisce tutti e si guadagna la chiamata dell’Heerenveen, storica società della massima serie olandese.
Da lì in avanti il suo percorso prende finalmente la tanto desiderata discesa e il portierone classe ’94 si impone come uno dei migliori nel suo ruolo. Dimostra qualità importanti, tanto da guadagnarsi la convocazione in Nazionale per le ultime partite di Nations League. Accumula esperienza internazionale, si mette in mostra e convince Van Gaal a puntare su di lui anche per il Mondiale che inizierà il 20 novembre.
La strada che conduce da una panchina dello ‘Zaccheria’ a Qatar 2022 non è stata esattamente di quelle semplici, anzi, ma la sua è una di quelle storie che solo il calcio può regalare e che più di altre meritano di essere veramente raccontate.
