I Mondiali di Qatar sono un’arma a doppio taglio anche sul fronte calciomercato: perché Milinkovic Savic preoccupa Lotito. Tutti i dettagli sulla vicenda.
Claudio Lotito è il presidente della Lazio che deve fare i conti con una situazione di calciomercato non così eccelsa. L’idea di cedere Sergej Milinkovic-Savic per una cifra piuttosto alta si è materializzata nell’arco dei mesi. La richiesta di 100 milioni di euro è scemata, ora potrebbe scendere ancora di più.
La novità è certamente importante per un club come la Juventus che punta da tempo al giocatore serbo. I Mondiali di Qatar 2022 sono infatti un altro elemento che potrebbe essere determinante in tal senso. Il direttore Igli Tare può fare ben poco in questi casi, bisogna infatti soltanto attendere e sperare.
Lazio, Milinkovic-Savic preoccupa Latito: cosa c’entrano i Mondiali di Qatar
Attualmente il contratto di Milinkovic-Savic è fino al 30 giugno 2024, ma sul fronte rinnovo ancora tutto tace. Gli esperti credono che la sua valutazione dopo il Mondiale possa arrivare intorno ai 60 milioni di euro, addirittura circa 40 a giugno 2023, specialmente in caso di mancato prolungamento. L’esordio contro il Brasile non è stato eccelso, c’è ancora la possibilità di riscattarsi.
L’effetto campionato del mondo sarà infatti determinante per stabilire anche chi ci sarà in corsa. La Juventus allenata attualmente da Massimiliano Allegri punta con decisione al giocatore serbo per rinforzare il centrocampo. Quel che certo è che al momento i 100 milioni richiesti da Lotito sono troppi. Per l’agente Mateja Kezman è il momento di valutare al meglio il futuro del centrocampista.
I bianconeri sarebbero pronti a giugno 2023 per l’assalto decisivo, a meno che non entrino in gioco altre contendenti, in quel caso si vedrà il da farsi. Emulare e anticipare come fatto con l’affare Dusan Vlahovic non è proprio nei piani della Juve e questo è evidente per tutta una serie di motivi. Il centrocampo bianconero ha bisogno di accorgimenti e miglioramenti visto il possibile addio di McKennie, così come quello di Rabiot e Paredes.
