Steven Zhang viene ricordato per la Supercoppa e per i recenti rumors legati al gossip, ma la forza dell’Inter sta nel saper fare impresa.
Steven Zhang si gode il successo della Supercoppa Italiana conquistata a Riad e tenta di capire quali sono le possibilità dell’Inter in questo campionato a trazione partenopea dopo la penalizzazione di punti alla Juventus. Il prossimo obiettivo è rimanere in scia: il primo posto è quasi impossibile da raggiungere, ma ci sono ancora tante partite per restare attaccati al vertice, cercando anche di migliorarsi ulteriormente. L’Inter torna a essere protagonista dopo l’anno di grazia dei cugini rossoneri che hanno “scucito” lo Scudetto proprio ai nerazzurri, un passaggio di consegne che ridimensiona l’Inter fino a un certo punto.
Il ciclo nerazzurro con Conte è stato fortunato, ma anche artefice di spese non indifferenti. Subito dopo l’arrivo di Inzaghi e tanti cambiamenti: a partire dai sacrifici fatti nel primo anno a immagine e somiglianza dell’ex Lazio che ha saputo comunque difendere il blasone nerazzurro. Lo sta facendo anche adesso con una Supercoppa in bacheca e tante altre cose ancora da fare. Per il momento, nel recente passato dell’Inter, ci sono una Coppa Italia e due Supercoppe Italiane.
Inter a trazione Zhang: spendere meno, spendere bene
L’Inter vince e programma, senza svenarsi e soprattutto senza svendere i propri talenti. Basti pensare che, nell’anno del caos stipendi, cedere Lukaku e Hakimi ha portato a incamerare ben 180 milioni complessivi. Tesoretto non da poco. Se consideriamo, poi, che Lukaku è tornato all’ovile. I risultati sono stati diversi, ma questo è un fattore che solo il campo poteva immaginare. Le pedine importanti sono rimaste e, se andiamo indietro nell’era Zhang, è possibile notare che l’arrivo di Hakimi e i riscatti di Barella e Sensi hanno fatto la fortuna dei nerazzurri.
Tra passato e presente una serie di operazioni concatenate che hanno portato alla ricostruzione graduale, malgrado le casse della Serie A piangessero. Il motivo è l’avvento del Covid, ma i problemi nel sistema calcio c’erano e ci sono già da un po’. L’Inter si trova in questo mare, naufragando dolcemente, come diceva Leopardi, anche grazie all’arma in più dei parametri zero: Dzeko, Darmian, Dimarco, Acerbi, Onana, Calhanoglu e Mkhitaryan sono costati pochissimo per merito di una serie di intrecci che hanno portato Zhang a spendere poco e bene. Questo è saper fare impresa.
Non è soltanto oculatezza, ma visione d’insieme: quasi nessuno ci avrebbe scommesso qualche tempo fa. La profezia di Conte – suo malgrado – si è avverata: “Mai più pazza Inter”. I nerazzurri, infatti, ora sono una macchina perfetta con un’organizzazione puntuale e dei valori ben precisi, in grado di vincere e convincere. Qualche sacrificio utile, si veda il caso Skriniar, ma non tutti i mali vengono per nuocere. Lukaku insegna. Dopo ogni fine, c’è sempre un nuovo inizio. L’alba nerazzurra è appena cominciata.
