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Serie A, tra plusvalenze e inchieste: cosa succede a Napoli, Inter e Milan

Plusvalenze Serie A

La Serie A è sotto “attacco”: dalle plusvalenze alle inchieste, le Procure sono all’attacco. Cosa sta accadendo ai club del nostro campionato

La magistratura italiana tiene sotto scacco la Serie A. Il caos delle plusvalenze è partito dalla Procura di Torino e dalla Juventus ma è un fenomeno che si è allargato come una macchia d’olio. Da Bologna a Genova, poi Cagliari, Verona, Empoli, Udine, Bergamo e Modena, sono tante ormai le Procure a lavoro – in base alle competenze territoriali relative alle squadre coinvolte – che stanno indagando su questo fenomeno.

Plusvalenze Serie A
Plusvalenze ed inchiesta: Serie A nel caos (Tvplay)

Gonfiare il valore dei cartellini per dare “ossigeno” ai bilanci sempre più in sofferenza, un fenomeno che sembra avere i giorni contati, anche se risulta difficile riuscire a scoprire effettivamente l’illecito. Emissione di fatture per operazioni inesistenti, dichiarazioni fraudolente e false comunicazioni sociali i reati con cui la Guardia di Finanza ha passato i faldoni alla Procura.

La Juve, dicevamo, è stata la prima società a finire sotto la lente d’ingrandimento degli inquirenti; ben 42 i casi sospetti di plusvalenze gonfiate da parte del club bianconero, con lo scopo appunto di guadagnare in ammortamenti. Tra gli “escamotage” dei club, anche gli scambi a specchio, ovvero tra giocatori valutati alla pari, come riportato dalle Procure di Torino e Roma.

Plusvalenze, Juve e non solo: la partnership dei bianconeri

Una sorta di prassi ormai che crea al bilancio un valore positivo almeno nell’immediato, creando, poi, un appesantimento nelle stagioni successive la situazione societaria in futuro.

L’indagine Prisma, come detto, ha scoperchiato il vaso di Pandora e dato il via ad un effetto a catena; ben 14mila di atti giudiziari da parte dei pm che accusano il club bianconero di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali, utilizzo di fatture per operazioni inesistenti ed ostacolo alle autorità di vigilanza.

Serie A plusvalenze
Il presidente della Juve Ferrero: dai bianconeri è partita l’inchiesta Prisma (Tvplay – Ansa)

Insomma, accuse pesantissime, che hanno coinvolto anche altri club, attraverso situazioni definite “partnership” in questo sistema “guidato” dalla Juve. Le ultime a muoversi, in tale ambito, sono state le Procure di Cagliari e Bologna – rispettivamente per le operazioni relative a Cerri ed Orsolini – ma al lavoro dovrebbe esserci anche quella di Roma, di competenza per i giallorossi, che dovrebbe aver avuto qualche documento.

Nell’inchiesta Prisma, peraltro, c’è un chiaro riferimento allo scambio tra Spinazzola e Luca Pellegrini, operazione sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti e va capito se questa sia stata la punta dell’iceberg da cui è partito tutto oppure una delle tante operazioni.

Ed anche il Napoli è sotto indagine, con la procura partenopea che ha chiesto ulteriori sei mesi di proroga per chiudere il filone. E’ quello relativo all’acquisto di Osimhen dal Lille che generò nel giugno del 2022 le perquisizioni a Castel Volturno e negli uffici della Filmauro.

Oggetto dell’indagine le contropartite tecniche nell’affare da oltre 70 milioni; Orestis Karnezis, valutato 4,8 milioni e tre primavera, Ciro Palmieri (7 milioni), Luigi Liguori e Claudio Manzi, entrambi valutati 4 milioni. Calciatori che non sono mai andati in Francia, nemmeno per firmare i contratti. Ed ora – eccetto per il portiere che ja lasciato il calcio – militano tra Serie C (Manzi), Serie D (Palmieri) ed Eccellenza (Liguori).

Plusvalenze, Federazione e Governo in campo: come fare per ridurre il fenomeno

Di certo la Figc è al lavoro per limitare e debellare questo fenomeno definitivamente; al momento è complesso stabilire se si tratta di illecito vero e proprio e sono le intercettazioni a provare il “dolo”; d’altronde Casini, presidente della Lega di A, aveva parlato dell’abuso di plusvalenze come un problema.

La Federazione, dicevamo, da anni cerca un sistema che possa quantomeno controllare il tutto, magari attraverso un algoritmo tra bilancio sportivo ed uno economico in cui i valori debbano combaciare. E’ pronto a scendere in campo, però, anche il Governo; è il ministro dello Sport Andrea Abodi ad aver annunciato come il Parlamento sia deciso a muoversi su questo aspetto, come ammesso anche dallo stesso Giorgetti, ministro dell’Economia.

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