La finale di Champions League, in programma il prossimo 10 giugno a Istanbul, rischia di cambiare sede: il motivo della possibile decisione.
In attesa di capire chi raggiungerà Milan e Real Madrid in semifinale, arriva una notizia sorprendente riguardo alla Champions League. In particolare alla finale, in programma il prossimo 10 giugno a Istanbul, che rischia incredibilmente di cambiare sede. Una decisione già presa dalla UEFA nelle ultime tre edizioni di fila e anche quest’anno è spuntata fuori la stessa ipotesi.
E’ meglio che i tifosi del Milan aspettino ad acquistare i voli per Istanbul in vista di un’eventuale finale di Champions League da giocare come protagonista. Nelle ultime ore infatti si è sparsa la voce di un possibile spostamento della sede per l’ultimo atto della competizione.
Sulla carta si dovrebbe giocare sabato 10 giugno all’Ataturk Olympic Stadium, lo stesso impianto che ha scritto una delle pagine più tristi per i rossoneri, ovvero la finale del 2005 persa in rimonta col Liverpool. Le cose però potrebbero cambiare nel corso delle prossime settimane per una situazione che ha messo in allarme la UEFA.
Champions League, problemi a Istanbul: cosa può succedere
Negli ultimi anni è diventata quasi un’abitudine spostare la sede ufficiale della finale di Champions League. Per problemi vari il presidente Ceferin ha dovuto rivedere il calendario in corsa nelle precedenti edizioni e c’è il rischio possa accadere anche quest’anno. Uno scenario in bilico che fa restare in attesa i tifosi delle squadre ancora dentro il torneo, spettatori interessati della vicenda.
Dall’Inghilterra, precisamente dal quotidiano “Indipendent”, rimbalza un’indiscrezione clamorosa che porterebbe all’ennesimo rinvio della finale di Champions League. E’ accaduto già nella stagione 2019/20 quando la pandemia di Covid ha stravolto i piani dell’organo europeo che ha creato una sorta di Final Eight a Lisbona.
Lo stesso è capitato nell’edizione successiva del 2020/21 quando l’atto conclusivo si è giocato sempre in Portogallo, stavolta a Porto, perché la Turchia era “zona rossa” per l’Inghilterra, la nazione da cui provenivano le finaliste Manchester City e Chelsea. Infine l’ultimo precedente è dell’anno scorso con lo spostamento dalla Russia alla Francia (Parigi) a causa dell’invasione dell’Ucraina.
Oggi la preoccupazione deriva dai potenziali disordini politici che si potrebbe creare nella città turca dopo le elezioni presidenziali del 14 maggio. E’ questo il motivo per cui la UEFA sta pensando a delle alternative alla capitale turca che vivrà sicuramente momenti concitati dopo le semifinali (il ritorno è il 16 e 17 maggio) quando si saprà se sarà rinnovata la carica all’attuale presidente Erdogan e se conseguentemente ci saranno tumulti da parte della popolazione.
