Cannavaro dall’Inter alla Juve: la verità sulle polemiche contro Moggi. L’ex difensore campione del Mondo del 2006 svela un curioso retroscena
Dopo cinque anni trascorsi in Cina ad allenare insieme a Marcello Lippi, Fabio Cannavaro ha fatto ritorno in Italia. Ma la sua avventura sulla panchina del Benevento non si è rivelata all’altezza delle aspettative, tanto da incassare il primo esonero in Italia a poco meno di sei mesi dal suo arrivo. Non più tardi di qualche ora fa l’ex difensore napoletano è stato ospite del programma radiofonico ‘Muschio Selvaggio‘ condotto dal noto dj Fedez: sottoposto a una sfilza di domande poste dal conduttore, Cannavaro ha rivelato alcuni retroscena legati alla sua carriera. Uno di questi riguarda il discusso trasferimento dall’Inter alla Juventus nell’estate del 2004, un’operazione che fece la fortuna dei bianconeri e dello stesso giocatore campano.
Nel corso della lunga intervista, l’ex difensore campione del mondo ha chiarito quale fu a suo tempo il ruolo di Luciano Moggi al tempo della trattativa che portò Cannavaro a lasciare l’Inter per la Juventus: “Purtroppo per un anno abbondante non ho potuto mai scendere in campo a causa di un infortunio che impiegammo due mesi a individuare e riconoscere. E proprio quando tutto sembrava finalmente risolto, l’allora direttore generale dell’Inter Lele Oriali mi disse che mi avevano ceduto alla Juventus. Lì per lì ci rimasi male anche perchè ero finalmente guarito e non vedevo l’ora di scendere in campo con i compagni“.
Cannavaro dall’Inter alla Juve: la verità sulle polemiche contro Moggi. I tifosi insorgono
Ma ormai la trattativa era andata in porto e Cannavaro iniziò a pensare a presentarsi al meglio nel ritiro bianconero. “Chiamai il mio procuratore e gli dissi che non era il caso di giocare un’ultima gara con l’Inter, proprio per evitare i rischi di qualche infortunio che potesse compromettere l’operazione. Il mio agente si rivolse così a Luciano Moggi, che della Juventus era il direttore generale e il quale si assunse la responsabilità di risolvere la questione: ‘Non preoccuparti, ci penso io’, disse. Quella frase è stata strumentalizzata nel tempo“.
Infatti secondo alcune indiscrezioni dell’epoca, l’ex dirigente toscano avrebbe spinto Cannavaro a non scendere in campo con l’Inter per far abbassare il prezzo del suo cartellino e di conseguenza spingere i dirigenti nerazzurri a scendere a più miti consigli. “Posso dire che non è assolutamente vero: quel ‘ci penso io’ era rivolto a far sì che io non giocassi l’ultima partita da giocatore nerazzurro per evitare infortuni o problemi di sorta“.
