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Juventus, tutti i dubbi di Chiesa: perché nel nuovo ruolo non convince

Chiesa

Il giocatore più rappresentativo dei bianconeri ingrana a metà, mentre Allegri insiste su un nuovo ruolo che dà dubbi: l’analisi.

La Juventus è al lavoro per tornare ad essere competitiva per lo Scudetto, dopo tre anni lontana da quella lotta a cui ci aveva abituato nelle precedenti nove stagioni. I bianconeri hanno cambiato poco o nulla rispetto allo scorso campionato, accogliendo i soli Weah e Cambiaso, salutando invece due nomi roboanti come Di Maria e Paredes, che non sono riusciti a lasciare la loro impronta. Sulla carta, dunque, la Vecchia Signora sembra essere peggiorata rispetto alla stagione 2022/23. Meno esperienza e meno qualità negli interpreti: per queste ragioni Massimiliano Allegri si è messo al lavoro per trovare nuove soluzioni.

In queste prime giornate ha spiccato soprattutto la nuova posizione di Chiesa, schierato come partner d’attacco di Vlahovic nel solito 3-5-2. Una scelta che sta facendo discutere i tifosi bianconeri, la cui opinione è decisamente spezzata tra chi lo preferirebbe esterno offensivo e chi lo ritiene in grado di giocare in questo nuovo ruolo in cui Allegri gli sta concedendo spazio. Per capire effettivamente quale sia la posizione migliore per l’ex Fiorentina abbiamo voluto analizzare le prime due giornate di campionato della Juventus.

Juventus, l’esperimento Chiesa lascia dubbi

La trasferta di Udine ha acceso entusiasmo e fiducia nei cuori bianconeri. Una Juventus finalmente aggressiva, intensa e capace di schiacciare l’avversario colpo dopo colpo. La prima casalinga all’Allianz Stadium contro il Bologna ha invece fatto riaffiorare tutti i vecchi problemi. Idee confuse, atteggiamento passivo in fase difensiva e gioco offensivo affidato più alla buona sorte che a vere e proprie trame organizzate, con la differenza, rispetto all’anno scorso, di non avere a disposizione un rifinitore del calibro di Angel Di Maria. Se con l’Udinese si sono rivisti sprazzi del ‘vecchio’ Chiesa, con i felsinei, invece, c’è stato un evidente passo indietro.

Chiesa
Federico Chiesa – TvPlay.it

Tutto questo va dunque ricercato nella collocazione tattica del classe ’97. Allegri lo ha definito come “un attaccante vero e proprio che ha nelle gambe almeno 14-16 gol a stagione”, ma siamo sicuri che sia realmente così? Analizzando l’ultima partita contro il Bologna, infatti, è possibile notare come Chiesa si sia trovato spesso disorientato in questo nuovo ruolo. Lui ha caratteristiche da esterno vero e proprio: abile in campo aperto, nel ricevere frontalmente alla porta e nel puntare in uno contro uno l’avversario. Da sotto punta, invece, Federico è costretto a muoversi in mezzo al ‘traffico’ e a consolidare il possesso spesso spalle alla porta. Elementi che aumentano dunque le difficoltà del suo gioco. E col Bologna, come detto, tutto ciò è emerso in maniera palese.

Soltanto nel secondo tempo, quando Chiesa ha cominciato, in maniera un po’ anarchica, ad allargarsi sulla sinistra e a puntare il diretto avversario la Juventus ha cambiato marcia. Allegri, inoltre, ha spiegato come l’ex Fiorentina tendi a estraniarsi giocando sull’esterno. Aspetto che, in realtà, è avvenuto anche nel nuovo ruolo di sotto punta, le cui difficoltà di smarcamento lo hanno reso prima nervoso e poi completamente isolato dalle trame offensive bianconere. Insomma, l’esperimento Chiesa continua, anche se sembra piuttosto complicato ingabbiarlo in un ruolo che, per caratteristiche, tende a metterlo più in ombra che in luce. Anche Allegri lo capirà?

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