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Juventus, da Rabiot a Vlahovic: i top e flop del 2023 bianconero

Juventus, chi sono i migliori e peggiori del 2023

Si chiude il 2023 con lo studio sui migliori e peggiori della Juventus: chi sono state le conferme, sorprese e delusioni dei bianconeri.

Il 2023 della Juventus si è chiuso nel migliore dei modi grazie alla vittoria sulla Roma che ha infiammato la corsa scudetto con l’Inter, tornata soltanto a due punti di distanza. Nonostante le solite dichiarazioni di facciata da parte di Allegri, i bianconeri non possono più nascondersi e gli stessi giocatori hanno iniziato a pronunciare la parola tanto censurata soprattutto per scaramanzia.

L’obiettivo minimo è qualificarsi in Champions League ma, per come stanno andando le cose, si può già puntare più in alto e sognare di rialzare un tricolore nemmeno sfiorato nelle ultime tre stagioni. A una partita dalla fine del girone d’andata il cammino è stato quasi perfetto e,  il mancato impegno nelle coppe europee, potrebbe essere un vantaggio nei prossimi mesi.

In ogni caso la crescita della squadra non è iniziata dalla scorsa estate ma già prima si erano visti segnali molto incoraggianti rispetto alle forti delusioni del recente passato. Senza la penalizzazione infatti la Juve, grazie a una super rimonta nel finale, avrebbe chiuso al quarto posto lo scorso campionato, di cui poi ha beneficiato il Milan. La conferma degli ottimi risultati arriva dagli 84 punti conquistati nell’intero l’anno solare, meno soltanto dell’Inter (87) ma superiori a quelli di tutte le altre big come Napoli (77), Milan (73) e Lazio (71).

 Juventus, i migliori e i peggiori giocatori del 2023

Tra i volti principali della rinascita della Juventus c’è sicuramente Adrien Rabiot, match-winner con la Roma e addirittura scelto per indossare la fascia di capitano in alcune occasioni. Dopo un inizio traumatico nella sua avventura a Torino, col tempo il centrocampista francese ha fatto ricredere tutti fino a diventare un giocatore fondamentale e un vero leader della squadra. Tra le tante cose positive ha aumentato il numero di gol come chiesto da Allegri che al suo ritorno in panchina l’aveva spronato a sfruttare meglio le sue doti realizzative.

Juventus, i top e flop del 2023: tutti i nomi
Dusan Vlahovic, attaccante della Juve (LaPresse) – TVPlay.it

Sul podio dei migliori poi ci sono i guardiani della difesa, uno dei marchi di fabbrica di questa squadra che subisce pochissimi anche grazie al rendimento di Szszesny tra i pali e Bremer al centro del reparto. Il portiere polacco, a parte qualche inevitabile errore che fa parte del mestiere, sta fornendo maggiore sicurezza ai compagni e giocando una delle migliori stagioni da quando è arrivato in bianconero.

Se alcune sue parate sono state decisive per il risultato, anche le prestazioni del difensore brasiliano non sono da meno. L’ex Torino è stato uno degli acquisti più azzeccati delle ultime sessioni, dimostrandosi un muro per gli attaccanti avversari e in più non ha rinunciato a sfruttare il suo vizio per il gol.

In un anno favorevole per la squadra però ci sono anche stati giocatori che hanno reso al di sotto delle aspettative e del loro potenziale. Il simbolo dei flop è Dusan Vlahovic, abituato a segnare una valanga di gol con la maglia della Fiorentina e anche nei primi tempi alla Juve ma finito a lunghi periodi di digiuno in questo 2023 tanto a volte da perdere il posto da titolare.

Nello specifico nell’anno solare ha segnato appena 13 reti (tre su rigore) tra tutte le competizioni che sono molto lontani dalla medie tenute nelle stagioni precedenti. Nelle ultime partite ha dato qualche segnale di risveglio ma il suo problema è diventato la continuità e probabilmente anche il gioco della Juve non lo aiuta a esprimersi al meglio.

Poi tra i peggiori, già da qualche anno, non si può citare Alex Sandro che ormai, in scadenza di contratto, è prossimo all’addio perché non fornisce più le garanzie di un tempo sia a livello tecnico ma soprattutto fisico. Una serie di infortuni che ha colpito anche Di Maria nella sua breve esperienza in Italia dove ha lasciato troppo poco il segno per le qualità e la storia della sua carriera anche se arrivata quasi alla fine.

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