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OLIVE: “PERUGIA-JUVE SI POTEVA GIOCARE A PALLANUOTO. DONADONI HA RIFIUTATO IL RITORNO IN NAZIONALE”

Olive: "Perugia-Juve si poteva giocare a pallanuoto. Donadoni ha rifiutato il ritorno in Nazionale"

Renato Olive, ex calciatore di Perugia e Bologna nonché collaboratore di Donadoni, ha parlato in diretta ai microfoni di Tv Play.

DONADONI CERCA UNA SQUADRA – “Mi manca un po’ il calcio, con mister Donadoni è da qualche anno che non troviamo una squadra, ma speriamo al più presto di rientrare. 

SONO CAMBIATE CERTE DINAMICHE IN SERIE A – “Anche uno come Donadoni e col suo carattere in questo calcio non trova più spazio, sono cambiate tante dinamiche e purtroppo anche uno con il carattere e lo spessore tecnico d Donadoni non rientra più in un giro di Serie A”. 

OGGI BISOGNA APPARIRE DI PIÙ“Bisognava conoscerlo da giocatore, tra i più forti italiani nel suo ruolo e aveva carattere da vendere, uno che non molla mai e io ho avuto la fortuna di lavorarci. Persona molto valida, però purtroppo nel calcio di oggi forse bisogna apparire di più e il Donadoni forse è una persona un po’ più chiusa che non si fa si fa notare tanto dai media, sui giornali e con le interviste”. 

RIFIUTATA NAZIONALE-BIS“Sicuramente se ha voglia valuta tutte le proposte. L’unico rammarico che lui ha, ma che non dirà mai, dopo il primo anno al Bologna nel 2018 era stato richiamato come CT della Nazionale, ma ha rifiutato perché da persona tutta d’un pezzo ha risposto che siccome era sotto contratto col Bologna non avrebbe accettato altri incarichi. Io posso anche capire la proposta di un altro club di Serie A, ma era stato chiamato dalla Nazionale e venivamo dall’anno prima dove eravamo c’era stato il “fallimento” del Parma e lui è riuscito a portare la squadra fino alla fine del campionato laddove non avevamo neanche i soldi per fare la trasferta, pagava magazzinieri, la lavanderia, pagava tutto lui. Questo per dire che persona è stata. L’anno dopo siamo stati chiamati a Bologna, abbiamo salvato il Bologna e siamo stati richiamati in Nazionale prima che chiamassero Ventura, ma lui ha rifiutato. Alla fine forse si pagano queste scelte.

RAPAIC OGGI SPACCHEREBBE LE PARTITE “Milan Rapaic è il giocatore che per le qualità che aveva non ha fatto la carriera che avrebbe dovuto fare però diciamo caratterialmente era uno che si accontentava però aveva delle qualità infinite proprio giocatore che nel calcio di oggi spaccherebbe le partite cosa che faceva anche quando aveva voglia. Se avesse avuto la costanza non so cosa avrebbe potuto fare”. 

NAKATA 10 ANNI AVANTI – “Nakata altro grandissimo giocatore con cui ho giocato. Beppe Signori è stato forse il più forte, poi ci stanno sicuramente Rapaic e Nakata. Nakata mi ha colpito per la classe, era un calciatore che la palla non la guardava mai, aveva questa testa sempre alta e la palla sempre attaccata al piede, arrivava sempre prima rispetto a tutti perché guardava questo gioco come nessun altro faceva. Professionista esemplare, si allenava sempre al 100%, rispetto a Milan erano due filosofie diverse per interpretazione del calcio. Però andava a tutte le sfilate a Milano, si vestiva in maniera stravagante, noi ci siamo arrivati dopo 10 anni ai capi d’abbigliamento che metteva lui”.

MI SONO FATTO PORTARE PER LO SPOGLIATOIO CON UN GUINZAGLIO – “Nel corso della carriera abbiamo fatti tantissimi scherzi, magari qualcuno si presentava con una maglia verde e allora gli scrivevamo i nomi dei giocatori tipo formazione, magari dell’Avellino di tantissimo tempo fa… Oppure quando una volta uno si è presentato con una pelliccia l’ho indossata, mi sono fatta attaccare un collare e mi son fatto portare in giro per lo spogliatoio! Di aneddoti così ce ne sono tantissimi da raccontare”.

A PERUGIA CON LA JUVE SI POTEVA GIOCARE… – “Quella volta a Perugia io ero il capitano, quindi entrammo in campo io, Collina e Conte. Si poteva giocare… a pallanuoto, ma si poteva. Solo un personaggio come Collina poteva tenere a bada personaggi come Gaucci e Moggi. Immagina le pressioni in quel momento, ci si giocava lo scudetto, qualsiasi altro magari avrebbe rimandato la partita al giorno dopo. Però un arbitro come Collina che non teme la figura di Gaucci e tantomeno la figura di Moggi è riuscito a fare un qualcosa che non è mai più successo nel mondo del calcio. Abbiamo ricominciato a giocare dopo oltre un’ora, molti di noi si erano fatti la doccia, chi si era addirittura fumato una sigaretta, chi se ne voleva andare… è successo di tutto. Poi è arrivato Collina e ha detto di rientrare in campo”.

LA JUVE LO SCUDETTO L’HA PERSO PRIMA“La Juventus ci ha messo del suo e lo scudetto non l’ha perso a Perugia, ma già la domenica prima quando ha perso con il Verona, che era già retrocesso, poi la partita successiva a Torino contro il Parma era stata annullata la rete regolarissima di Cannavaro. Perugia è stata la conseguenza,noi abbiamo fatto il nostro dovere. La Juve non era più al 100% altrimenti non avremmo vinto”.

PRESSIONI DI GAUCCI “Noi l’anno prima fummo sconfitti in casa in una situazione analoga dal Milan, che in quella giornata vinse lo Scudetto. Noi abbiamo rischiato di retrocedere, però il Piacenza ha battuto la Salernitana, ma se avessero pareggiato si sarebbero salvati e noi saremmo retrocessi. Noi la partita l’abbiamo tenuta sempre in vita, abbiamo perso 2 a 1, ma all’82esimo Bucchi stava facendo un euro-gol in cui c’è stata una parata strepitosa da parte di Abbiati. Morale della favola alla fine anche perdendo in casa contro il Milan ci siamo salvati, ma nello spogliato è successo il finimondo e siamo finiti in ritiro punitivo dopo la salvezza, un mese in Giappone. Quindi prima della Juve Gaucci ci ha soltanto detto ‘Ricordatevi quello che è successo l’anno scorso quando avete perso col Milan’…”

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