L’ex fuoriclasse del Chelsea, Didier Drogba, è stato a un passo dall’approdare in Italia: ecco tutti i dettagli dell’operazione
Ci sono giocatori che dopo aver appeso le scarpette al chiodo intraprendono la carriera da allenatore anche per provare l’ebbrezza di essere dall’altra parte della barricata: dopo una carriera trascorsa a ricevere ordini su come e dove giocare, magari anche snaturando le proprie caratteristiche tecniche, è troppo forte la tentazione di provare a essere il “direttore d’orchestra” dando indicazioni e impartendo direttive tattiche a un gruppo di giocatori.
E poi ci sono altri ex calciatori che rinunciano alle luci della ribalta della panchina per lavorare dietro le quinte, anzi, dietro una scrivania, nelle vesti di direttori sportivi o responsabile dell’area tecnica. Un lavoro oscuro, poco apprezzato dai tifosi e talvolta anche dai media e dagli addetti ai lavori, ma prezioso e soprattutto decisivo nelle fortune tecniche di una squadra. A titolo d’esempio, che ne sarebbe del meraviglioso Napoli di Luciano Spalletti senza l’eccezionale lavoro del DS Cristiano Giuntoli capace di estrarre un diamante dalle viscere della montagnosa Georgia?
Drogba in Italia: il rammarico di Giovanni Sartori
Il Direttore sportivo partenopeo, cui Spalletti deve tanto per avergli messo tra le mani il volante di una “Ferrari”, è in buona compagnia visto che anche il collega felsineo Giovanni Sartori, dopo una buona carriera come calciatore tanto da laurearsi campione d’Italia con il Milan nel 1978-79, si è tolto le più grandi soddisfazioni proprio come direttore sportivo contribuendo non poco alla crescita delle squadre in cui ha lavorato.
Sartori, infatti, è stato tra gli artefici negli anni duemila del cosiddetto “miracolo Chievo“, la squadra di un piccolo quartiere di Verona che dalle serie inferiori si è proiettata fino ai preliminari di Champions League oltra a conquistare due qualificazioni all’allora Coppa Uefa. Esauritasi l’avventura clivense, nel 2014 assume l’incarico di responsabile dell’area tecnica dell‘Atalanta contribuendo a due qualificazioni in Europa League e a tre in Champions, con la ciliegina dei quarti di finale raggiunti nel 2019-2020, oltre a due finali di Coppa Italia perse. Da maggio del 2022 Sartori è responsabile dell’area tecnica del Bologna che in questo campionato sta facendo molto bene: 35 punti in classifica, a meno 6 dall’Atalanta che occupa il sesto posto che vale la qualificazione in Conference League, e lo scalpo eccellente dell’Inter nell’ultimo turno di A.
Insomma, una carriera di successi sia in termini di risultati di squadra che di tanti talenti scovati in giro per il mondo e di altri dati sul viale del tramonto rilanciati (Corini, Corradi, Perrotta, Marchegiani, Bierhoff ai tempi del Chievo) e un solo rimpianto, come ha confessato nell’intervista concessa all’edizione odierna del “Corriere dello Sport”, l’ex fuoriclasse del Chelsea, Didier Drogba: “L’avevamo già preso all’Atalanta, saltò per un’inezia“. Sarebbe stato il fiore all’occhiello della carriera di uno dei migliori dirigenti che il calcio italiano possa vantare.
