Si allunga l’elenco degli infortunati eccellenti. La Serie A perde “pezzi”, con il Milan e la Juventus le più tartassate dagli infortuni. Solo una coincidenza o c’è dell’altro?
Ciro Immobile è l’ultimo in ordine di tempo. Il bomber della Lazio impreziosisce, infatti, l’elenco degli infortunati eccellenti a cui si è aggiunto nelle ultime ore il viola Luka Jovic, uscito dal campo dopo appena 5 minuti nel corso del monday night della decima giornata di Serie A, Lecce-Fiorentina, per un fastidio muscolare accusato dopo un cambio di direzione.
Se l’attaccante della Lazio e della Nazionale deve ancora sottoporsi agli esami strumentali dopo aver lasciato il campo alla mezz’ora del match contro l’Udinese toccandosi il retro della coscia sinistra, in zona flessore, lo juventino Bremer, uscito anzitempo per infortunio durante il derby di Torino, ha già sostenuto gli esami diagnostici che hanno evidenziato una “lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia sinistra”.
Serie A, è allarme infortuni: Milan e Juventus le più tartassate
I club perdono “pezzi”, una lunga sequenza di infortuni, con il Milan e la Juventus le più penalizzate, che non può essere solo una coincidenza. Quando gli infortuni, soprattutto di natura muscolare, falcidiano ogni squadra, la causa non va semplicemente rintracciata nella diversa metodologia di allenamento così come è fin troppo riduttivo chiamare in causa la cattiva sorte.
No, ci deve essere qualcosa di più profondo alla base di questa “ecatombe” di infortuni che si registra in Serie A. E’ vero, i muscoli dei calciatori di alto livello sono iperallenati e costantemente monitorati ma sono anche sottoposti a carichi di lavoro e a sollecitazioni che li rendono così delicati da sembrare di seta. Basta, quindi, un nonnulla, un fuoriprogramma per metterli sotto pressione, con le conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
E, allora, la causa di tutto ciò va rinvenuta nel fatto che i club stanno già pagando dazio a una stagione atipica. Una partenza anticipata, nel week end a cavallo del Ferragosto, con la conseguente compressione del periodo del ritiro estivo, e un ritmo di gioco forsennato che stanno mettendo a dura a prova i muscoli degli assi del pallone. A questo punto c’è solo da augurarsi che a decidere le sorti del campionato siano le prodezze dei calciatori e non le infermerie piene.