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Cherubini, il fascicolo contro Paratici incastra la Juve: “Acquisti senza senso” | I dettagli

Management Juventus

Da “acquisti senza senso” a “distruzione di una generazione”, tutte le accuse del “Libro nero” di Cherubini contro Paratici che inchiodano la Juve

E’ un vero e proprio cahiers de doleances il c.d. “Libro nero” di Federico Cherubini, Direttore sportivo della Juventus, contro il suo predecessore, Fabio Paratici, di cui era il vice: non rispetta gli gli orari, annulla di continuo gli incontri, fa riunioni in sauna, dal barbiere o dal podologo.

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Maurizio Arrivabene, Pavel Nedved, Andrea Agnelli e Federico Cherubini (Ansa)

Non solo. Il dirigente bianconero mette nero su bianco su un foglio con il logo della Juventus e intitolato “Libro nero FP” tutte le contestazioni a Paratici per le sue scelte tecniche. “acquisti senza senso“, “investimenti fuori portata“, “la distruzione di una generazione:  Kean, Spinazzola, Audero….”  e soprattutto “un utilizzo eccessivo di plusvalenze artificiali” che danno un “beneficio immediato” ma che impongono un “carico ammortamenti” per gli anni successivi.

Quasi uno sfogo del dirigente bianconero che certo non poteva immaginare che quel foglio, rinvenuto dai finanzieri sulla sua scrivania durante una perquisizione, sarebbe diventato uno degli elementi d’accusa acquisiti nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura della Repubblica di Torino sui bilanci della Juventus.

Juve, inchiesta sui conti: scende in campo anche la CONSOB

Arrivabene, Agnelli, Nedved
Maurizio Arrivabene, Andrea Agnelli e Pavel Nedved (Ansa)

I conti della Juventus sono finiti nel mirino anche della CONSOB, l’Autorità di controllo sulle società quotate in Borsa, che nel suo report sui suoi bilanci 2020 e 2021 vi ravvisa “carenze e criticità” attestandone la loro “non conformità“.

Nel dettaglio, a finire sotto la lente d’ingrandimento della CONSOB gli scambi sopravvalutati di 15 giocatori, “operazioni incrociate”, senza flusso di denaro, sulla base di età, nazionalità e comportamento. “Non c’è un algoritmo. Questa è una consuetudine del calcio mondiale da sempre”, la giustificazione di Cherubini che evidentemente ignora, non così la CONSOB, che ci sono siti specializzati nell’offrire valutazioni oggettive dei calciatori.

La Juventus, invece, preferisce affidarsi alla “soggettività” per giustificare il valore dei calciatori. E così Pjanic e Arthur vengono scambiati con il Barcellona rispettivamente al 40 e 29% in più rispetto al valore dato da Transfermarkt. Una bazzecola in confronto al 900%, 1600% e persino 2500% in più del valore attribuito a loro colleghi meno noti scambiati con club minori.

Infine, la CONSOB si focalizza sulle “manovre stipendi” messe in atto per restituirli stigmatizzando quello che definisce un “modus operandi” singolare: “Si osserva un modus operandi singolare con la società che firma e fa firmare accordi con i propri dipendenti e poi giudica quegli stessi accordi come irrilevanti“.

Di diverso avviso, ovviamente,  la Juventus che, come recita la nota diffusa dal club bianconero, “rimane convinta di aver operato nel rispetto delle leggi. I rilievi di Consob si basano su interpretazioni di elementi soggettivi e applicazioni delle regole contabili, giudizi e valutazioni che Juventus non condivide“.

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