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Serie A, l’annuncio ufficiale fa tremare le società: presidenti spiazzati

Serie A

Serie A, l’annuncio ufficiale fa tremare le società: presidenti spiazzati. Le dichiarazioni del Ministro dello Sport spaventano i club del nostro campionato

Il buco nero in cui rischia di essere inghiottito il calcio italiano sta paurosamente ampliando. Lo scenario reso già di per sè allarmante dalle critiche condizioni in cui versano i bilanci della stragrande maggioranza delle società è ulteriormente peggiorato a causa di due eventi drammatici: la pandemia da Covid 19 e la guerra tra Russia e Ucraina.

Serie A
Serie A (Ansa)

Almeno i 2/3 delle società della massima serie, che già faticavano a pagare regolarmente gli ingaggi dei giocatori e dello staff tecnico, da un anno e mezzo a questa parte annaspano ancora di più. La realtà è che il default, il fallimento dell’intero sistema, non è un’ipotesi tanto remota. E proprio per evitare il crack del calcio italiano, la Lega di Serie A aveva lanciato il suo grido di dolore al governo italiano chiedendo come provvedimento urgente e indispensabile la rateizzazione dei debiti sulle tasse da versare all’erario.

Sono in ballo 500 milioni di euro che secondo presidenti e dirigenti rischiano di mandare in frantumi l’intero edificio. Ma la richiesta, inoltrata all’esecutivo grazie alla mediazione del presidente della Lazio Claudio Lotito, nel frattempo diventato senatore, non ha incontrato il favore del nuovo governo presieduto da Giorgia Meloni. La doccia gelata per i club di Serie A è arrivata poche ore fa, con le dichiarazioni del ministro dello sport, Andrea Abodi.

Serie A, l’annuncio del ministro Abodi spaventa i club

Abodi
Andrea Abodi (Ansa)

Andrea Abodi, nel corso di un’audizione alle Commissioni Cultura riunite di Camera e Senato, ha parlato delle linee programmatiche del ministero e della richiesta della Serie A di rateizzare i debiti sulle tasse da pagare entro il 22 dicembre, bocciando in toto la richiesta avanzata dalle società.

Il calcio non è un mondo a parte, la posizione che abbiamo assunto è nota: non c’è alcuna rateizzazione sul tema, ma solo un differimento tecnico dei termini dal 16 al 22 dicembre. Il calcio è un pezzo del sistema industriale, ma non di un mondo a parte”.

Rispettiamo le richieste di alcune società che ne avevano bisogno – ha chiarito il ministro dello Sport -, ma quelle stesse società hanno avuto il tempo di potersi attrezzare creando le necessarie riserve per adempiere nei confronti dell’erario. Possiamo dire che è la prima volta in cui, al di là delle emergenze, cercheremo di tenere il punto che consentirà al calcio italiano di evolversi, entrando in una logica di normalità”.

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