Abdelhamid Sabiri brilla ai Mondiali in Qatar, trascinando il Marocco alla vittoria sul Belgio: il riscatto del fantasista della Sampdoria.
Durante la rassegna iridata in Qatar si prende la scena anche Abdelhamid Sabiri, uno dei giocatori della Serie A convocati dalle rispettive Nazionali. Una bella rivincita a livello personale, essendo ormai quasi un esubero alla Sampdoria ma in grado di essere decisivo e trascinare il Marocco a una prestigiosa vittoria sul Belgio.
Ai Mondiali 2022 brilla anche la stella di Sabiri, talentuoso trequartista in forza alla Sampdoria che ha già fatto vedere alcuni colpi del suo repertorio in Italia. Non a caso, grazie alle grandi prestazioni con la maglia blucerchiata, si è guadagnata la chiamata del ct Regragui nonostante abbia giocato nelle giovanili di un altro paese.
Nello specifico della Germania, dove si è trasferito a pochi anni insieme alla sua famiglia. Un’infanzia vissuta a Francoforte ma sempre legate al luogo di nascita e alle sue origini africane. Non a caso, anche per motivi di concorrenza, ha scelto di difendere i colori della sua nazione di cui è appena diventato un eroe.
L’anno scorso non sono passati inosservati i numeri di Sabiri, sicuramente uno dei migliori della stagione complicata della Sampdoria. Dopo aver fatto la differenza in Serie B con l’Ascoli, si è confermato anche nel massimo campionato sbarcando a gennaio e risultando un’arma in più per la salvezza dei blucerchiati.
Sabiri, il mago delle punizioni colpisce anche in Qatar
Le sue qualità sono subito risaltate agli occhi dei tifosi e addetti ai lavori, meno a Stankovic nelle ultime settimane dopo il suo insediamento in panchina. L’esonero di Giampaolo ha influito negativamente sul 25enne marocchino, retrocesso nelle gerarchie della squadra e finito più volte in panchina nonostante rimanga uno dei giocatori più tecnici.
Una scelta discutibile del tecnico serbo che cambiando modulo e cercando più equilibrio ha sacrificato proprio la sua fantasia, accesa invece nella vetrina mondiale col Marocco. L’ingresso da subentrato, dopo quello all’esordio con la Croazia, ha avuto un impatto devastante sul match sbloccato proprio da un suo calcio di punizione.
Una delle specialità della casa per il classe ’96, molto abile sui calci da fermo grazie a piedi molto educati con cui sa trovare la porta con grande facilità da ogni posizione. In questo caso, ci è voluta anche la complicità di Courtois, ma non era semplice segnare da una posizione molto defilata con un tiro a giro che si è infilato sul primo palo.
Una rete, la seconda in sole quattro presenze con i Leoni dell’Atlante, che lo consegna a nuovo idolo del suo popolo e indirettamente manda un messaggio al suo allenatore. Non disporre del suo talento sembra un delitto sportivamente parlando per una formazione a forte rischio retrocessione e in crisi totale da diversi mesi. Di sicuro il gol accende i riflettori nei suoi confronti e chissà se il club ligure cambierà idea visto, che secondo le ultime indiscrezioni, l’aveva addirittura messo sul mercato in vista di una cessione già a gennaio.
