Juventus-Allegri, l’annuncio sul futuro in diretta: “Se non…”. Seconda parte di stagione decisiva per il futuro del tecnico
L’attesa è già spasmodica. Mancano poco meno di 48 ore alla grande sfida in programma allo stadio Maradona tra il Napoli capolista e la Juventus, seconda a sette punti di distacco dagli azzurri. Un big match con tanti duelli suggestivi e ricchi di interesse: in primis, quello tra due allenatori come Luciano Spalletti e Max Allegri che si stimano da sempre ma dal rapporto perennemente conflittuale.
Per sviscerare i temi più caldi dell’incontro del Maradona è intervenuto ai microfoni di TvPlay nel corso della diretta di calciomercato.it il giornalista Paolo De Paola, commentatore ed ex direttore del quotidiano Tuttosport. “Il Napoli è allenato da uno dei migliori allenatori in Europa, almeno io credo sia così. Questa è la partita decisiva per la Juventus, meno per gli azzurri”.
Juventus-Allegri, l’annuncio in diretta non lascia spazio a dubbi
“Ovviamente – prosegue De Paola – se dovessero vincere i bianconeri andrebbero a mettere pressione a una squadra che manterrebbe comunque quattro punti di vantaggio. Questa è una partitona”. E’ una gara che la Juventus, sulle ali dell’entusiasmo grazie alle otto vittorie consecutive inanellate, vuole vincere per riaprire completamente il discorso scudetto. Che è poi il vero obiettivo del club torinese.
Anche perchè ad essere legato al conseguimento di determinati obiettivi è il futuro di Massimiliano Allegri: “Seguendo la filosofia della storia della Juventus, un allenatore come Allegri alla fine della stagione deve portare risultati a casa. Consideriamo l’eliminazione dalla Champions League – prosegue De Paola -. Questo allenatore è stato preso per coprire e ritrovare una squadra bianconera vincente, invece sono quasi andati via tutti”.
“Ricordiamo principalmente Dybala e De Ligt. Io non credo che ai tifosi della Juve basti un filotto di 8 risultati utili consecutivi, va bene tutto, va bene alimentare questa polemica, ma non mi ci tuffo più. Vediamo i risultati alla fine, se dovesse vincere lo scudetto e l’Europa League, fiducia, altrimenti è un fallimento. Io non vorrei che la dirigenza, che deve fare piazza pulita dei disastri della precedente gestione, guardi anche ai risultati e alla gestione sportiva”.
