Napoli, l’impresa contro la Juventus avvicina le sue sponde dell’Atlantico: anche il prestigioso “New York Times” esalta gli azzurri
Non si è ancora spenta l’eco mediatica di quel “manifesto futurista del calcio“, copyright dell’editorialista de “La Gazzetta dello Sport” Luigi Garlando, che è stata la roboante, sfavillante affermazione del Napoli contro la Juventus, reduce da 8 vittorie consecutive e da altrettante “clean sheet“.
Tutti, non solo i tifosi azzurri, abbiamo ancora negli occhi le 5 sberle che hanno mandato al tappeto gli uomini di Max Allegri, un saggio della “grande bellezza” del calcio offerto da un Napoli straripante, dominante e che, letteralmente, non conosce confini.
Difatti, i bagliori della scintillante vittoria dei ragazzi di Luciano Spalletti hanno valicato l’Oceano Atlantico tanto che l’autorevole e prestigioso “New York Times” ha definito la meravigliosa e gioiosa macchina da gol azzurra “l’attacco più devastante del calcio europeo“.
Napoli, una proiezione di 109-133 gol che avvicina lo scudetto
Beh, penserete, sono americani, sono guasconi per definizione, esagerano sempre e poi che ne capiscono di calcio che per loro è il soccer? Dubbi legittimi ma non fondati dal momento che l’incoronazione del Napoli ad attacco “più devastante” è suffragata da un dato statistico incontrovertibile.
La banda degli “scugnizzi terribili” di Luciano Spalletti ha messo a segno 64 gol in 26 match, tra campionato e Champions League, con un proiezione che li porterebbe a sfondare il muro dei 100 gol stagionali, nella scia dei Napoli di Rafa Benitez (il primo in ordine di tempo) e di Maurizio Sarri, con un range, in particolare, che va dai 109 ai 133 gol.
Numeri da attacco atomico e che soprattutto certificano che lo scudetto, che manca nella bacheca azzurra da 33 anni, non è più un sogno destinato a morire in primavera, come successo nelle ultime stagioni, ma una prospettiva che può diventare concreta, a meno di un “suicidio” sportivo degli azzurri che allo stato attuale sempre altamente improbabile.
Insomma, il Napoli sembra non avere avversari, può morire, citando il più grande giornalista sportivo, Gianni Brera, “solo di se medesimo“. Anche negli Stati Uniti lo hanno capito.