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Milan, l’attacco a Cardinale: dossier della FIGC entro un mese

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La proprietà del Milan chiamata a fare chiarezza sulla cessione dalla vecchia alla nuova gestione. E’ ancora Blue Skye contro Red Bird.

Il Milan è pronto a tuffarsi nella fase più calda della stagione e da come andranno i prossimi match si avranno anche indizi importanti in chiave calciomercato e rinnovi. Sarà da capire infatti quanto sarà il nuovo budget e anche da chi sarà gestito. Intanto però i dubbi non riguardano solo la sfera tecnica rossonera, ma anche i vertici. La nuova invettiva di Blue Skye contro la Red Bird di Cardinale ha fatto muovere anche la FIGC.

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Gerald “Gerry” Cardinale, proprietario di Red Bird, società che controlla il Milan (lapresse tvplay)

La vendita del Milan dal gruppo Elliott alla Red Bird ha lasciato dei dissapori ormai noti. Quelli della Blue Skye degli ex-soci di minoranza di Elliott, Salvatore Cerchione e Gianluca D’Avanzo. Nei mesi scorsi i rappresentanti di Blue Skye (che deteneva il 4.3% del Milan) avevano presentato le loro rimostranze sostenendo che le modalità di vendita adottate da Elliott abbiano pregiudicato il loro diritto di credito.

I legali di Cardinale hanno smontato le tesi definendo le mosse di Blue Skye come “una moltitudine ingiustificata di iniziative giudiziarie, di natura temeraria e pretestuosa, con spregiudicata finalità emulativa nonché macroscopicamente diretta ad ottenere vantaggi economici ulteriori e non dovuti“. Nel frattempo però Cerchione e D’Avanzo hanno vinto una battaglia. Il Tar del Lazio infatti ha accolto la loro richiesta presso la FIGC di presentare il cosiddetto “dossier Milan“, che nella fattispecie sarebbe un faldone sui requisiti di onorabilità e solidità finanziaria della nuova proprietà Rossonera. Qual è però il motivo di questa mossa?

Milan, i dubbi sulla proprietà alla base del dossier

Alla base della richiesta di Blue Skye, che la FIGC non aveva inizialmente accolto, vi è infatti la tesi che Elliott non sia uscito realmente dal Milan, anzi mantenga una quota di minoranza che ufficialmente non è stata dichiarata. La non trasparenza in questi ambiti potrebbe anche costituire un reato penale, ma sul fronte Milan si mostrano tutti piuttosto tranquilli.

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Casa Milan. (lapresse tvplay)

Viene citato come esempio sulla non limpidezza dell’organigramma societario anche l’annuncio dell’ingresso in società con quota di minoranza dei New York Yankees. In sostanza secondo quanto asserito da Blue Skye, guardando oltre le figure con poteri di rappresentanza legale, quindi il presidente Paolo Scaroni, il neo-amministratore delegato Giorgio Furlani (subentrato a Ivan Gazidis) ed il consigliere Cardinale, con nessuna persona fisica che controllerebbe più del 10% del Milan.

In definitiva il modo in cui la proprietà precedente indicava il beneficiario effettivo del club all’autorità antiriciclaggio, quindi Paul Singer per la gestione Elliott, presenta una rilevante discrepanza con quella attuale di Red Bird. Sarà su questo che quindi entro un mese il dossier Milan andrà a fare chiarezza.

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