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Serie A, la paura fa 88: perché il numero è stato ufficialmente proibito

Mario Pasalic. (ansa-tvplay)

Svolta storica per il campionato di Serie A, il ministro Piantedosi ha deciso che sarà proibito indossare maglie con il numero 88. Il Motivo.

Una volta la paura faceva 90, almeno per la tombola napoletana e i modi di dire popolari, adesso però le cose sono cambiate. Purtroppo però non si tratta di folclore bensì di quella che sulle prime battute era sembrata soltanto dietrologia, però ora trova sempre più conferme nei casi di cronaca e non solo. È per questo che direttamente dal Ministero degli Interni arriva l’ordine di proibire l’utilizzo della casacca col numero 88 per tutte le squadre, non solo di Serie A, ma di tutti i campionati italiani. Come si è arrivati a sancire il divieto.

Mario Pasalic. (ansa-tvplay)
Mario Pasalic. (ansa-tvplay)

Sicuramente qualcuno ricorderà le polemiche che ci furono diversi anni fa quando, con l’avvento della numerazione non solo fissa ma anche con numeri atipici per la tradizione calcistica, alcuni atleti avevano optato per la maglia numero 88. Il primo caso a fare scandalo fu quello di Gianluigi Buffon all’alba della stagione 2000-01.

Il portiere del Parma inizialmente aveva chiesto poter indossare la maglia numero 00, che era da intendersi come rappresentazione di “attributi”. La Federcalcio tuttavia rifiutò la richiesta ed il portiere gialloblù optò in seconda battuta sul numero 88 (che in questo caso avrebbero dovuto rappresentare non due, ma quattro palle, doppie palle insomma). Di lì a poco però scoppiò il putiferio mediatico.

Addio 88, non sarà più indossato da nessun calciatore

Emerse infatti che in ambienti neonazisti l’88 era utilizzato come acronimo di “Heil Hitler”, dal momento in cui la H è l’ottava lettera dell’alfabeto. Inoltre su Buffon pendevano già sospetti di simpatie verso l’estrema destra da quando una volta si scrisse sulla maglia il motto “Boia chi molla“, anche in quel caso però il Buffon “parò” in qualche modo le accuse.

Toma Basic e Ciro Immobile. (ansa-tvplay)
Toma Basic e Ciro Immobile. (ansa-tvplay)

Dopo il caso Buffon ci furono quelli che coinvolsero Mateusz Praszelik e Marco Borriello, che dopo aver negato ogni simpatia politica per l’estrema destra, non rappresentarono più motivo di scandalo. Nell’ultimo campionato di Serie A la maglia numero 88 è stata indossata soltanto da due giocatori, Mario Pasalic dell’Atalanta e Toma Basic della Lazio. Questi però saranno anche gli ultimi di sempre.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso però non è legata ad un episodio di campo, bensì avvenuto sugli spalti. In occasione del derby Lazio-Roma dello scorso 19 marzo fece il giro del web la foto di un tifoso con la maglia della Lazio con il numero 88 ed il nome Hitlerson. Ora però il ministro Piantedosi ha deciso di darci un taglio netto.

L’annuncio di Piantedosi

Non ci saranno più calciatori che indosseranno la maglia con il numero 88 – ha affermato il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi – C’è anche questo divieto tra i punti contenuti nella dichiarazione di intenti per la lotta contro l’antisemitismo sottoscritta oggi al Viminale con il mondo del calcio“.

Nel codice etico delle società – continua il ministro Piantedosiviene recepito il riferimento alla definizione internazionale di antisemitismo. C’è quindi il divieto dell’uso da parte delle tifoserie di simboli che possano richiamare il nazismo; la responsabilizzazione dei tesserati a tenere un linguaggio non discriminatorio in tutte le manifestazioni pubbliche; la definizione delle modalità di interruzione delle partite in caso di episodi di discriminazione. Sarà inoltre valutato positivamente l’atteggiamento proattivo delle società in questo campo“.

 

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