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RAVANELLI: “CHIESA, ALLEGRI HA UN PIANO. A KEAN HO DETTO…”

Fabrizio Ravanelli, ex attaccante della Juventus, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT

“ECCO COSA HO DETTO A KEAN” – “Io mi terrei Kean. A me piace. Ha avuto problematiche a livello di autostima. Ci ho parlato 20 giorni fa e gli ho detto “Sei forte, non giocare sentendo le critiche”. L’ho visto giocare a Parigi devastante dal punto di vista fisico. Gli ho detto che deve giocare con quella personalità. Anche Allegri mi ha detto che in allenamento prende sempre la porta. Il mister crede in lui. Ha alle spalle campionati importanti. Credo che se avremo pazienza e non si brucerà potrebbe essere importante anche per la Nazionale”.

“CHIESA GIOCHERA’ PIU’ AVANTI” – “Penso che il prossimo anno vedremo una Juve diversa. Anche alcuni giocatori saranno in campo in modo diverso, a partire da Chiesa. Potrebbe essere una mossa importante metterlo da seconda punta e renderlo più pericoloso. Potrebbe essere il valore aggiunto. Ritrovare Chiesa sarebbe un successo. Bisogna trovare una Juventus con più furore agonistico. Bisogna migliorare su tante cose. Weah, Kostic, Chiesa son giocatori che se recuperi palla possono fare male. Se la Juve prendesse Kessie ed un terzino potrebbe fare male a tutti”.    

“OSIMHEN, CON CERTE OFFERTE TUTTO PUO’ SUCCEDERE” – “Quella di Osimhen è una situazione complicata. Se arrivano certe cifre tutto può accadere. Se fanno una proposta indecente a De Laurentiis lui non sta li a pensarci. Tutto può succedere. Ora il Napoli è concentrato sul rinnovo. Per me è uno dei migliori al mondo nel suo ruolo, ma devi anche pagarlo per il suo valore. Io spero possa rimanere a Napoli. È uno spettacolo vederlo giocare. E’ completo. Se migliorasse tecnicamente sarebbe devastante. Spalletti è stato determinante per lui. Quando si crea quell’empatia tutto può accadere. Io sono stato a Torino per diverso tempo e ho parlato anche con lo psicologo Vercelli, che mi diceva che quando si crea questo legame il giocatore farebbe qualsiasi cosa. Io ho visto Spalletti lavorare in modo individuale con quei giocatori. L’Osimhen di quando è arrivato non è quello di oggi. Faticava a fare palleggi e stop, oggi c’è stato un grande miglioramento. Poi è giusto riconoscere che lui ha il fuoco dentro. Lo vedi dagli allenamenti, vuole sempre vincere e non molla una palla. La sua fame è stata determinante, come la voglia di ripagare tifosi e società che ha investito tanto in lui. È sintomo anche di grande intelligenza. Migliorare un attaccante poi non è facile. Quello deve fare gol, il compito è più difficile. Può migliorare, e deve farlo soprattutto a livello tecnico. Gli manca la sterzata, deve migliorare l’appoggio con i compagni e nella giocata di fino, nel cucire il gioco con la squadra. Spalle alla porta è migliorato tantissimo. “.

“SE SENTI IL CALCIO TI BUTTI NEL FUOCO PER QUALSIASI MAGLIA” – “Io credo che alla Juventus mi sarei sempre gettato sul fuoco per qualsiasi allenatore. È vero che ne ho avuti solo pochi, Lippi e Zoff. Poi è vero che quando vivi il calcio col passione senti la maglia e non ci stai a perdere, ti butteresti per qualsiasi squadra. Ci sono vari step poi, e se hai la fortuna di incontrare allenatori bravi Colautti mi sgrezzò a Perugia. Poi dopo ho trovato Marchioro, uno degli allenatori lungimirante. Un numero uno sia tatticamente che di preparazione fisica. Era avanti. Poi Lippi e Trapattoni mi hanno permesso di migliorare. Per quanto riguarda un discorso di movimenti Sacchi era il più preparato. Quello che ho appreso da lui è stato tantissimo. C’era una cura maniacale dei movimenti e della gestione degli allenamenti”.

“ECCO COME E’ NATO IL SOPRANNOME PENNA BIANCA” – “Il soprannome Penna Bianca me lo diedero alla Juventus, specialmente dopo il gol al Parma di testa in tuffo. Fece un gol simile Bettega, e da li venne fuori Penna Bianca. A Perugia mi chiamavano il Vecchio. Silver Fox è quello che mi piace di più”.

“L’INTER PUNTI UNO SIMILE A DZEKO” – “Io fossi nell’Inter andrei su un giocatore simile a Dzeko. Bravo nel venire fuori a cucire il gioco. Mi piace chi dialoga con la squadra e allo stesso tempo ha la facilità di fare gol. Thuram secondo me non ha quelle caratteristiche. L’Inter avendo delle mezzali bravissime nell’inserimento, come Frattesi e Barella che possono arrivare a 6/8 gol a testa, devi essere bravi a tenere il pallone, avere un attaccante che ti venga fuori e sappia giocare la palla, allargare il gioco e chiudere con le mezzali. L’Inter ha bisogno di un bomber ma ha giocatori con gol nelle gambe a centrocampo. Andiamo vicino ai 30 gol in 3. Secondo me l’Inter sta facendo un buon mercato, ma l’ho trovata impreparata sul fronte portiere. Si poteva capire che Onana sarebbe andato via. Doveva avere già un sostituto e non arrivare a questo punto. La situazione economica? Se l’Inter continuerà ad arrivare ai traguardi tutto p risolvibile. Qualora non dovesse andare in Champions non so come possa essere tranquilla nella gestione della società.”.

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