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Roma, nel mirino c’è Mertens: perché sarebbe un rischio troppo grande per i giallorossi

Mertens, i fattori negativi per la Roma

La Roma ha messo nel mirino anche Dries Mertens per il ruolo di attaccante: perché il suo acquisto sarebbe rischioso per i giallorossi.

La Roma, come l’Inter, è rimasta spiazzata dalla scelta di Scamacca che alla fine ha deciso di andare all’Atalanta. Ora entrambe devono continuare la ricerca per il nuovo attaccante e in particolare i giallorossi avrebbero aggiunto Dries Mertens tra i loro obiettivi. Un nome non nuovo per il calcio italiano ma che potrebbe portarsi dietro una serie di rischi.

Mertens, i fattori negativi per la Roma
Dries Mertens, attaccante del Galatasaray (LaPresse) – TVPlay.it

La Roma sta trovando evidenti difficoltà a trovare il nuovo attaccante che dovrà sostituire Abraham per la prima parte di stagione. A due settimane dall’inizio del campionato Mourinho ha soltanto Belotti, a secco nella scorsa Serie A, nel ruolo di centravanti. In queste settimane si sono fatti tanti nomi ma i giallorossi non ha ancora piazzato il colpo vincente.

Nelle ultime ore è spuntata a sorpresa anche la candidatura di Dries Mertens, da una stagione al Galatasary dopo la lunghissima esperienza al Napoli dove è diventato una leggenda. Il belga ha già segnato con i turchi nei preliminari di Champions League, dove il suo gol è stato decisivo per il passaggio del turno, ma il richiamo dell’Italia potrebbe cambiare il suo futuro.

Roma, perché Mertens non è la scelta giusta: tutti i motivi

All’improvviso si riaccendono le sirene della Serie A per Dries Mertens, finito nel mirino della Roma alla ricerca di un rinforzo nel reparto offensivo. Un interesse concreto, svelato dal “Corriere della Sera”, che però fa alzare alcuni dubbi sull’effettiva efficacia del suo possibile arrivo nella capitale.

Roma, perché Mertens non è la scelta giusta
Dries Mertens, nuovo obiettivo della Roma (ANSA) – TVPlay.it

Il principale fattore per cui Mertens potrebbe aiutare i giallorossi è inevitabilmente il suo passato nel calcio italiano, dove ha trascorso la maggior parte della sua carriera segnando tantissimo gol e diventando il miglior marcatore della storia del Napoli. Il belga quindi, tra l’altro fresco d’addio agli azzurri, non avrebbe problemi di ambientamento in un campionato che conosce benissimo.

Un aspetto positivo minore però rispetto a quelli negativi che si potrebbero presentare. In primo luogo l’età (36 anni) inizia a essere importante ed esporlo a maggiori problemi fisici in una delle leghe principali d’Europa rispetto alla Turchia. Oltre alle incognite fisiche, che Mourinho deve già fronteggiare con abbastanza giocatori, l’altro interrogativo è di natura tattica.

Il classe ’87 ha già dimostrato di adattarsi anche come finto centravanti ma il suo ruolo naturale è un altro, ovvero l’esterno offensivo. Una posizione non contemplata nel 3-4-2-1 dello Special One che lo obbligherebbe ad adattarsi dietro le punte come trequartista/seconda punta. Per l’ex Napoli non dovrebbe essere un grosso ostacolo ma rischia di essere un doppione o quantomeno la riserva di Dybala perché difficilmente i due potrebbero giocare insieme e poi la priorità del tecnico portoghese appare essere il tipico bomber di peso che fa salire la squadra e garantisce anche un certo numero di gol, uno dei limiti della squadra nello scorso campionato.

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