Il campionato inglese è pronto a fare da apripista per un calcio che necessita di abbassare i costi e rendersi più sostenibile: le ultime.
Il salary cap e la prospettiva di un calcio più sostenibile. Ormai da tempo questo tema desta sempre particolare interesse tra presidenti e addetti ai lavori, a maggior ragione dopo che l’ingresso sul mercato dell’Arabia Saudita ha ulteriormente fatto schizzare verso l’alto le cifre degli ingaggi dei calciatori. In attesa che UEFA e FIFA decidano di dare un impulso importante verso questa direzione, c’è come sempre la Premier League in prima linea per tracciare la strada. Il campionato inglese, infatti, sta valutando di introdurre nel proprio regolamento un salary cap rigido.
Anche la Liga ha deciso di tentare un esperimento simile, anche se si tratta di qualcosa molto più vicino al Fair Play Finanziario UEFA. Il calcio di oggi, infatti, sta diventando sempre più oneroso e si stanno altresì accentuando le differenze di guadagno tra i calciatori più importanti e quelli della fascia media. L’intenzione della Premier League, infatti, è quella di mettere un primo freno a tutto ciò, anche per ridurre il potere d’azione dei procuratori, sempre più orientati ad alzare le richieste d’ingaggio dei propri assistiti con l’intento di guadagnare a loro volta cifre ancora più elevate.
Premier League, indiscrezioni e conferme sul salary cap
La notizia è stata lanciata dal quotidiano inglese The Times, rivelando alcune dichiarazioni del presidente del Crystal Palace. Steve Parish, infatti, ha confermato che il campionato inglese sta procedendo verso la direzione di un salary cap, sviluppato su un modello di ‘ancoraggio’. Ma in che senso? In poche parole ogni squadra potrà spendere per gli stipendi dei propri calciatori l’importo minimo dei ricavi derivanti dai diritti televisivi dell’ultimo club inserito nella graduatoria. Nel 2021/22, ad esempio, la società che ha guadagnato meno dai diritti tv ha incassato 100 milioni di sterline, mentre quella che ne ha ricevuti di più è stato il Manchester United con quasi 400 milioni.
Le formazioni di Premier League, inoltre, si stanno conformando con il nuovo sistema studiato dalla UEFA che limiterebbe la spesa delle società per trasferimenti e salari al 70% del fatturato del club. Un primo passo, dunque, per tenere sotto controllo le spese ma che allo stesso tempo consentirebbe maggior margine di manovra ai club più ricchi, i quali fatturano decisamente di più rispetto alla concorrenza media. Insomma, il calcio comincia a muoversi per diventare sempre più sostenibile. I costi si stanno facendo, stagione dopo stagione, sempre più pesanti e urge mettere un freno per scongiurare un collasso interno del sistema.