Polemiche clamorose su Roberto Mancini in Arabia Saudita: l’ex commissario tecnico dell’Italia rischia l’esonero
La luna di miele tra Roberto Mancini e l’Arabia Saudita è finita ormai da tempo. Che la fiducia nell’ex commissario tecnico dell’Italia fosse calata, soprattutto dopo alcuni risultati disastrosi nelle sue prime uscite alla guida della nuova selezione (nelle prime quattro amichevoli aveva collezionato tre sconfitte e un pareggio), era chiaro. Adesso però la sua posizione potrebbe essere addirittura a rischio. E il motivo è davvero sorprendente.
Tutto il mondo è paese. In questi giorni Mancini si è guadagnato il primo posto nelle invettive dei tifosi arabi per una ragione che, se vogliamo, è molto italiana, e potrebbe farlo sentire maggiormente a casa: le convocazioni diramate per la prossima competizione ufficiale, la Coppa d’Asia, in partenza in Qatar il 12 gennaio.
Se in Italia ci sono infatti una cinquantina di milioni di ct nel periodo in cui si giocano Europei o Mondiali, anche la penisola araba non è da meno. Lo dimostrano le clamorose polemiche che hanno travolto il commissario tecnico all’indomani dell’annuncio delle convocazioni, con tanti tifosi pronti a chiedere il suo esonero immediato per aver lasciato fuori alcuni beniamini del campionato saudita.
Arabia Saudita, Mancini nei guai: i tifosi lo vogliono già cacciare
Secondo i bookmaker, l’Arabia Saudita è tra le candidate alla vittoria della Coppa d’Asia, insieme a Giappone e Corea del Sud. Anche per questo motivo i tifosi tengono particolarmente a fare bella figura, e non si accontenteranno certo di superare un girone completato da nazionali minori come Oman, Kirghizistan e Thailandia.
Le convocazioni del ct Mancini hanno però lasciato a dir poco esterrefatti. Il tecnico jesino ha infatti tenuto fuori dalla lista dei 30 convocati per il training camp che precederà l’inizio della manifestazione ufficiale alcuni veterani amatissimi dal pubblico.
Le scelte del ct legato all’Arabia da un contratto fino al 2027 sono state a dir poco coraggiose. Mancini ha scelto di fare a meno di alcuni giocatori che hanno fatto la storia del calcio saudita, ha escluso alcuni elementi fondamentali nei propri club e ha dato fiducia ad altri che invece hanno passato negli ultimi mesi molto tempo in panchina.
In particolar modo, per tanti tifosi è sembrato irrispettoso non aver dato una possibilità a Salman Al-Faraj e Sultan Al-Ghanam. Non convocarli, secondo molti, è il chiaro segnale del fatto che Mancini stia “seguendo un altro campionato“. Le cose in realtà non sembrano però stare proprio così.
Al-Faraj, grande protagonista anche nell’ultimo Mondiale, raggiunta l’età di 34 anni, ormai ampiamente compiuti, sta cominciando a sentire il peso del tempo che passa, e in questa prima parte di stagione con l’Al-Hilal è stato impiegato dal tecnico Jorge Jesus come semplice rincalzo, collezionando circa 350 minuti tra tutte le competizioni.
Discorso diverso per Al-Ghanam, che sta invece disputando un ottimo campionato, condito già da 1 gol e 5 assist. Un rendimento che gli ha permesso di confermarsi come uno dei migliori terzini destri non solo dell’Al-Nassr, il suo club di appartenenza, ma di tutta la Saudi Pro League. Insomma, non chiamandolo Mancini ha voluto rischiare, e non poco. Ma siamo certi che gli basterà qualche vittoria per mettere a tacere ogni tipo di critica. Proprio come accadrebbe anche in Italia.