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DE TONI: “LUNEDI’ VOTO PER LA CITTADINANZA A MAIGNAN: FACCIO APPELLO ALL’OPPOSIZIONE. CORI RAZZISTI FANNO VERGOGNARE LA CITTA'”

De Toni

Alberto Felice De Toni, sindaco di Udine, è intervenuto in diretta ai microfoni di TvPlay.

“PROPOSTA CITTADINANZA ONORARIA A MAIGNAN BEN ACCOLTA MA SERVE VOTO DELLA MINORANZA” – “Ieri abbiamo lanciato la proposta della cittadinanza onoraria a Maignan valutando il gradimento dello staff del giocatore e del Milan. Abbiamo anche informato l’Udinese che si è dimostrata subito entusiasta di questa possibilità. Abbiamo poi raccolto le istanze della Fondazione Milan che punta a fare azioni vere contro il razzismo, a partire dalle scuole. Noi domani mattina abbiamo la giunta che porterà la proposta, poi andremo in consiglio comunale lunedì prossimo e lì avremo bisogno del voto non solo della maggioranza, ma anche della minoranza del centro-destra. La mia è una giunta civica di centro-sinistra e mi auguro che ci sia una larga partecipazione da parte di tutti e farò di tutto per farlo accadere. Sia Salvini che il Ministro dello Sport hanno preso una posizione di solidarietà nei confronti del portiere rossonero e mi auguro che possano essere presi da esempio dalla minoranza perché sarebbe un modo di riparare un gesto grave che non rappresenta la sensibilità della città”.

“PER SRADICARE IL RAZZISMO MI AUGURO SI ARRIVI A SOSPENSIONE DEFINITIVA DELLE PARTITE” – “Io so che il procuratore della Repubblica, insieme all’Udinese Calcio, si sono subito attivati per trovare i colpevoli. Sul campo mi sarei aspettato che prima o poi si sarebbe arrivati alla momentanea sospensione della partita. Se vogliamo sradicare definitivamente questo fenomeno mi auguro che in futuro si possa arrivare anche alla sospensione definitiva con attribuzione a tavolino del risultato. Ieri ho sentito le parole di Gravina che si auspica che si possa andare verso questa direzione in futuro”. 

“IL DISAGIO SOCIALE TROVA SFOGO CON QUESTI EPISODI NEGLI STADI” – “Ieri ho visto vari servizi in televisione dove hanno fatto vedere problemi anche in altri campionati europei. Il problema razzismo non è solo italiano e ritengo anche che il fenomeno interessi tante città e tanti stadi. Il calcio sul piano mediatico è una delle cose più importanti al mondo. Ci sono fette di persone che si sentono escluse dalla società ma che si sentono importanti e hanno un ruolo all’interno delle tifoserie. Esistono questi episodi perché c’è un disagio sociale che trova poi sfogo negli stadi. Quanto successo, inoltre, è anche un paradosso visto che l’Udinese ha spesso in campo tanti stranieri”.

“I CORI FANNO VERGOGNARE LA CITTA’ E LO STADIO” – “I cori fanno vergognare la città e il luogo dove sono avvenuti. Io credo che servirà il coraggio di sospendere le partite e attribuire il risultato a tavolino. Queste tipo di azioni sono controproducenti: offendere il portiere era nell’intento di innervosirlo, ma se alla fine questo ti porta a perdere la partita penso che la prossima volta chi compie questi gesti ci penserà due volte”. 

“VORREMMO AVERE IL SINDACO DI MILANO E IL MINISTRO DELLO SPORT AL NOSTRO FIANCO” – “Quello che voglio fare è iniziare un’interlocuzione con le tifoserie, in particolare la Curva Nord, parlando coi rappresentanti di questi gruppi. Vorrei capire se loro sarebbero onorati dall’ipotesi della cittadinanza onoraria a Maignan. Se avessimo al fianco il sindaco di Milano e il Ministro dello Sport è chiaro che sarebbe un riconoscimento collettivo verso la vittoria di una prima tappa. Udine ha il 14% di stranieri e noi lavoriamo sempre per l’inclusione sociale. Il razzismo e le guerre hanno rovinato il secolo scorso, mi auguro che non si vada in quella direzione”.

“CERCARE IL DIALOGO E’ FONDAMENTALE, BISOGNA ESSERE PERSUASIVI” – “L’Udinese ha buoni rapporti con la tifoseria organizzata. Poi ci sono delle frange più calde e lì bisogna fare leva sulla persuasione. Non bisogna dare divieti o vincoli, ma spiegare come lo stare insieme sia un elemento di grande socialità, ma quando si va ad offendere la squadra avversaria o a puntare il dito contro un nemico abbiamo passato il confine. Il sistema da positivo diventa dunque negativo. Cercare il dialogo è fondamentale, anche perché esiste la metamorfosi…”.

 

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